mercoledì 1 dicembre 2010

con emozione altissima, ciao COMPAGNO PAOLO


Mi hai insegnato

che non bisogna avere paura di parlare, di declamare, di esporre la propria opinione.

Mi hai insegnato che c’è sempre una risposta a ogni domanda.

Mi hai insegnato che basta bere un’acqua tonica insieme per diventare amici.

Due cravatte, un pugno chiuso, una sigaretta sempre accesa…

Sei esempio di come si possa lasciare il segno in questa terra e tracciare un bel ricordo

anelando al COSMO ROSSO che probabilmente è utopia e tu, questa, l'hai resa reale.

Non ho altre parole, non servono.

Solo tre:

Leggendario

Compagno

Grazie.



"L'amore e la bellezza, tesi, ipotesi, sintesi,

traiettoria, consistenza, realizzazione,

pensiero, idea, programma,

teoria, ideologia, rivoluzione,

cosmo rosso, cosmo, libertà ed uguaglianza".

Paul Beathens

mercoledì 27 ottobre 2010

Sta-si, io vado!


Oh, ci vogliono dei giorni "NO" per apprezzare i giorni "SI'".
Nella mia terra si dice "C Nò S SQUASH Nò S'AGGIUST" (se non si rompe non si ripara).
Ed oggi mi sono rotta. Seriamente.
Devo essere sincera: non proprio OGGI, diciamo che è un bel periodo che sono arrivata al limite. Però ogni giorno mi armo di buoni propositi e affronto tutto quello che devo.
Ora, mi chiedo: chi me lo fa fare?

Quello che voglio? Un'alternativa.
E scopro che per trovarla si deve investire molto. Tanta fatica.
Quello che so? Ne vale la pena cercarla.

Quando non si può più andare avanti né indietro, bisogna volare in alto.
Mi sto attrezzando!!!

(l'immagine delle ali è un quadro sapientemente dipinto dall'artista Cristiano De Matteis)

giovedì 21 ottobre 2010

Il nostro amore è fatto di parole

Sussurrate, urlate, pensate, non dette; ce le portiamo dentro, le liberiamo al vento, ce le scambiamo di persona, non ne sprechiamo nessuna.

Forse non le usiamo tutte, sarebbe meglio non crearne troppe.

E’ nato tutto da un “ciao”? Significa “sono il tuo schiavo”, lo sai? Ma chi se ne frega? Vogliamo essere schiavi, dobbiamo esserlo per continuare ad alimentare il fuoco. Scriveremo l’alfabeto e poi andremo avanti fino al dizionario e quando non ci basterà più potremo sempre provare a inventare lingue nuove. Abbiamo un sacco da fare…

Non per la carne, non per la passione, non per il resto ci siamo uniti, ma solo per loro.

Siamo noi che le creiamo o sono loro che ci cercano? Che importa? Non c’è sempre una risposta.

Da bravi schiavi ci serviamo di loro, è questo ciò che conta.

Mi ami?

Sì.

Perché?

Perché mi sai dare tutte le parole che voglio.

Ti amo anche io.

ParliAMO.


mercoledì 29 settembre 2010

Sono tra i finalisti del Concorso letterario “La vita di una senza dimora”: votazioni aperte!



Il coordinamento cittadino di Roma ha annunciato che i giudici del concorso [Lankelot, Scrittori Precari e Terranullius] hanno selezionato i finalisti per la sezione Poesia e per la sezione Narrativa.
Con stupore ho trovato il mio nome, il mio racconto si chiama ORO NERO. E' una storia vera e voglio considerare questo piccolo traguardo come un riscatto nei confronti del protagonista del testo: PETROLIO, un uomo amato e disprezzato al contempo, che ha fatto di tutto -in quel piccolo paese del sul Italia- per vivere una vita dignitosa e all'insegna dell'altruismo.
Ora è a voi che spetta scegliere il vincitore per sezione!
Come da bando, coloro che riceveranno il maggior numero di voti verranno letti il 17 ottobre 2010 in piazza dell’immacolata [RM].
MI PIACEREBBE AVERE I VOSTRI PARERI... E I VOSTRI VOTI ;)

martedì 28 settembre 2010

caldo come le lacrime, freddo come il vetro.


Dove sono, dimmi dove sono le tue mani. Dammi un cenno. Le ricordo sulla mia pelle, desiderose di avere qualcosa che è lontano anche da me.

Come posso fare ad annullare in te le mie paure? Fammi capire dove si riposano i tuoi pensieri. Parlami con quel silenzio assordante. Assaporo il vellutato senso di appartenenza che si vive e si consuma nell’arco di un sogno. Tutto in pochi istanti, è la porta d’ingresso alla vita o alla fine? Immagino gocce di sudore che riscaldano; e cadendo impertinenti e costanti sulle ferite del cuore le fanno bruciare.

Arriverà un momento in cui saremo solo noi. Durerà forse ore e non sarà nulla in confronto al minuto dopo l’addio.

sabato 18 settembre 2010

Alla mia compagna di viaggio (e di stanza in Medio Oriente)


Nella piazzetta della nonna; sono sicura sia stato lì il luogo in cui per la prima volta ascoltai queste parole, mi venne detto: “Mò ca ‘t spues, t’agghia fa fà a zita” (Quando ti sposi ti farò fare la moglie). All’epoca non compresi bene il significato. Probabilmente avrò dato modo di farmi dire questa frase perché sarò stata brava in qualcosa, non so. La sostanza è che a un certo punto una donna, specialmente nella cultura meridionale, deve dimostrare di essere in grado di saper fare e anche di esser degna di diventare sposa. Dunque, mie care amiche, se l’idea del matrimonio per voi è ancora lontana… aspettate a dare estro a bravure (se non per necessità); se invece l’anello al dito è quello che desiderate: datevi da fare, che pure con la crisi c’è sempre qualcuno pronto a fare il grande passo!

Oggi, poi, si è sposata una mia cara amica, non nego che ho dovuto trattenere le lacrime. E’ stato un momento straordinario, pieno di convinzione e determinazione. Ho capito che una scelta così importante è un mix di amore e coraggio, ma anche di rinuncia e altruismo.

Sono felice per te, Irene.


Per quanto riguarda la RUBRICA PROVERBIALE, un grazie particolare va alla mia cuginetta Fabrizia che proprio oggi mi ha fornito 365 detti tarantini!

mercoledì 1 settembre 2010

Ciao Toni!


Lavoro da quasi sei anni per l'ufficio stampa della Tavola della pace e in tutto questo tempo ho conosciuto gente meravigliosa, tra cui te, Toni,
Non hai mai rifiutato una chiamata (come piace fare ai tuoi colleghi), anche se eri oberatissimo. Hai sempre fatto in modo di seguire le attività per la pace e i diritti umani. Hai lavorato con onestà, ma soprattutto con passione e determinazione. Sei stato voce di conforto quando per telefono ci dicevamo: "la pace non fa notizia, ma è chi la pensa così a sbagliare, noi, invece, dobbiamo mantenere alta la guardia, dobbiamo avere speranza" e infatti puntualmente il giorno dopo su l'Unità il tuo pezzo c'era.
Oggi le mie lacrime sono rivolte a te, e non ci avrei mai pensato, mai avrei voluto. Ho letto: "E' morto Toni Fontana" ed ho creduto in un errore, ho anche cercato i tuoi omonimi. Poi, la cruda e ingiusta verità. Ora molte persone ti stanno scrivendo su facebook (che nemmeno volevi aprirti). Io lo faccio usando questo mio sciocco "diario" e "ti scriverò" ogni volta che farò il mio lavoro con amore e con purezza d'animo, provando a seguire le tue orme. Grazie per tutto quello che sei per me e per i lettori italiani. Ora, lo so, sarai davvero in pace. Il nostro è solo un arrivederci...

mercoledì 25 agosto 2010

..una notte DIVERSA!


La mattina mi sveglio su un letto comodo, con le lenzuola profumate e il cuscino non troppo morbido e non troppo duro, proprio come piace a me. Scelgo i vestiti che voglio indossare, li trovo nell'armadio ben piegati e stirati. Mi lavo con acqua fresca, tiepida o calda (dipende anche dalla stagione) e uso saponi e prodotti cosmetici. Faccio un'abbondante colazione con caffellatte e biscotti. Poi decido cosa fare del mio tempo, non devo attendere che lui passi, ma voglio anticiparlo, recuperarlo. Se mi va vado al cinema, a cena fuori, in locali per incontrare amici e chiacchierare. Oh, mi piacerebbe una macchina fotografica migliore, la mia ormai ha i suoi anni, ho in programma di ricomprarmela.

Tutti voi starete pensando: anche io ho un letto comodo, sì: mi lavo e poi mi vesto. Alcuni di voi forse preferiscono andare al bar a fare colazione... E la sera, si fa quel che si può, certo: ogni tanto uscire di casa fa bene! I vostri desideri, come i miei, variano. C'è chi alle foto preferisce fare altro, basta andare in un grande magazzino che i bisogni ci vengono suggeriti a destra e manca.

Ma chi di voi ha mai dormito all'aperto? Chi ha provato la sensazione di addormentarsi sotto un manto di stelle d'estate e d'inverno non per diletto, ma per necessità? Chi ha rinunciato a saltare pasto dopo pasto perché ha le tasche completamente vuote?

Il 17 ottobre a Roma si svolgerà "La notte dei senza dimora", un'iniziativa per dire NO alla povertà, un gesto di solidarietà - quello di dormire per strada - nei confronti di chi non ha un tetto sulla testa e un modo per sensibilizzare e aprire gli occhi davanti ad una realtà che spesso si guarda di sfuggita annebbiandola con stereotipi.

La novità di quest'anno è il concorso letterario "La notte dei senza dimora". Si può scegliere di scrivere una poesia o un racconto. E diamoci da fare, non c'è niente da perdere!!!
Il regolamento completo è sul sito www.lanottedeisenzadimora.it
Per altri dubbi o commenti basta scrivere all'indirizzo mail: sulromanzo@libero.it

domenica 22 agosto 2010

in mezzo al mar...


sono trascorsi veloci,
come sabbia asciutta tra le mani quando la stringi in un pugno e scivola giù.
si sono spenti in un lampo,
come una stella cadente che si perde nel buio dopo aver sprigionato il massimo della luce.
hanno donato tutta la loro energia vitale,
come le farfalle che sbattono le ali dall'alba al tramonto.
i giorni a casa sono già finiti,
ma fortunatamente lasciano la scia sulla mia pelle e nel mio cuore
un piacevole calore che continua a scaldarmi.
sarò scontata, ma non posso negare che mi dispiace non aver rivisto tutte le persone che avrei voluto...
e sono felice di aver riassaporato la mia terra, i miei parenti e i miei amori.

è indescrivibile la sensazione dell'aria calda che si sente sul viso appena si arriva nella mia città, la voglia di stare insieme, la grinta nelle strette di mano, il profumo del pesce fresco sulla brace in giardino, la dolcezza delle mie amiche sempre pronte ad ascoltare senza giudicare, con l'animo nobile e puro, con lo sguardo colmo di affetto.

da domani si ritorna alla vita reale,
ma con una valigia di ricordi indimenticabili.

lunedì 19 luglio 2010

ELOGIO ALLA PAZIENZA


Una settimana fa, le mie più care amiche Rosa e Alice sono venute a trovarmi. Mancava fisicamente solo Gabry, ma ha il magico potere di comparire nei nostri sorrisi, nei ricordi e nelle nostre parole. Insomma c’eravamo tutte, sedute intorno al tavolo a fare finta di essere impegnate come accadeva al liceo. (nella foto siamo larve sul divano, ma ecco, siamo sempre noi!!!)

Discutendo e divagando è piombata una proposta: “Flò, perché di tanto in tanto non ci ricordi proverbi provenienti dalla nostra terra?”. E colgo subito l’invito a farlo, ma non senza trovare la loro applicazione pratica.

Da oggi, dunque, darò il via all’impresa (RUBRICA PROVERBIALE) e mi sento fortunata per aver vissuto tra gente forse povera per denari, ma estremamente ricca di vita. “GENTE DI MARE” direi, che non sa rimanere senza parole, che sa trovare un senso a quello che accade, che sa indurre al sorriso come al pianto… Saggi, libri, romanzi, forse, non potranno arrivare a trasmettermi ciò che labbra rugose e sdentate mi hanno scolpito dentro.

Ho una serie di proverbi da elencare, e “c’ tèn pazienz arriv apprim a ‘sntenz”!

(Chi ha pazienza arriva prima al sapere)

sabato 10 luglio 2010

lo stricaturo


Non sono una brava “donna di casa”. Ho la tendenza ad evadere dalla faccende domestiche, ma giunge sempre il momento di rimboccarsi le maniche (se fa freddo; in questi giorni la tenuta è canottiera e mutande) e PULIRE. Con il caldo di oggi poi… è drammatico, solo la lavatrice mi gratifica quando stendo i panni: si asciugano subito. Ma dopo bisogna stirare. E a che mi serve andare a fare la sauna in qualche centro estetico?

Da ragazzina, fino ai 18 anni circa, non ho fatto altro che osservare. Bei tempi! Solo dopo ho colto il senso del dolore ai piedi e alla schiena che mia madre di tanto in tanto lamentava.

Da grande ho capito. Mi sono ritrovata sola, in una stanza sporca anche se pulita, a dover adoperare LO STRICATURO (tipico strumento in legno fatto con tavolette in rilievo per sgrassare strisciando sopra il sapone da 300 etti di Marsiglia – adesso incorporato nel lavello del bagno), a lavare a terra prima con straccio e mazza con setole dure e poi con vari aggeggi stile mocio; a dover mantenere, insomma, quel minimo di decoro.

Anni trascorsi con varie coinquiline mi hanno insegnato tanto, e devo dire di essere stata sempre molto fortunata con loro, erano davvero favolose in casa.

Ora però tutto è ulteriormente variato e le responsabilità sono aumentate.

Tra poche ore arriveranno le mie amiche da Roma e non sto nella pelle (pensa un po’ che schifo…) e pulire sapendo che la mia umile dimora deve accoglierle è una sensazione che mi piace molto.

Sto iniziando a pensare che sarebbe il caso di scrivere un bel manuale delle perfette pulizie domestiche: si parte dall’alto, così lo sporco scende verso il basso. Si spolvera eliminando dalle superfici i vari gingilli che devono essere ricollocati solo dopo e ben lucidi, si arriva fino al pavimento e dopo l’aspirapolvere si deve lavare e ripassare fino a quando l’acqua non è limpida. Ho già la scaletta in mente. E’ che a livello teorico sono messa bene, pecco nella pratica.

Il segreto? Non fare mai passare troppo tempo da una pulita all’altra… E siccome lo so, la prossima volta che mi imbatterò non sarà Pasqua. Oh, il Natale è più vicino di quanto si possa credere.

PS- Faccio un appello a voi scienziati del mondo: Possibile che non ci avete ancora pensato??? Il futuro è la CASA AUTOPULENTE. Confido in voi…

venerdì 25 giugno 2010

Le storie più belle sono stelle senza nome...

L'ho conosciuta per caso. E' stato bello ascoltare le sue parole in un piccolo locale del centro storico di Perugia, poi... l'ho vista suonare. Indescrivibili le sensazioni che ha potuto trasmettermi in una sola serata. La voce graffiata e intensa, gli occhi celesti, la semplicità nei modi, la schiettezza concentrati in una grande artista: Giulia Ananìa. Domani sarà a Perugia al Parco Sant'Angelo e mentre scrivo ho come sottofondo musicale le sue melodie e non smetterei mai di raccontarvi di lei... Sono andata a Roma al Circolo degli artisti e non mi ha delusa. Ci siamo riviste anche dopo, sempre nella mia città e quella sera ero in ritardo, ma appena entrata nel pub mi salutò mentre cantava, disse il mio nome e… che emozione! Dalle sue labbra la melodia: "troppa bellezza è velenosa", me la dedicò. Ancora adesso, se ci penso, mi passa un brivido lungo la schiena e arrossisco... Giulia, domani ci sarò!

mercoledì 16 giugno 2010

agrodolce


Eco lontana

risvegli sensazioni ormai celate

da tempo e intenti

volti ad accantonare il più bel fiore in un piccolo angolo scuro

imprigionandone il profumo nell’anticamera di un’assenza

che sa lasciare spazio a sprazzi di sostanza

bramata, tangibile, eppur sempre effimera.

venerdì 11 giugno 2010

that's ammmmore!

FRAMMENTI DI MOMENTI MAGICI...
E COSA VOGLIO DI PIU' DALLA VITA???

lunedì 17 maggio 2010

La marcia per la pace comincia adesso...


Ho marciato per ventiquattro chilomentri con oltre 100.000 persone. Ho marciato perché sono convinta che c’è un modo sano di rapportarsi agli altri: la nonviolenza. Ho marciato affinché la libertà sia la parola d’ordine per tutti i media che ogni giorno non fanno altro che omettere, stravolgere la realtà e soprattutto –ancor più grave - censurare. Ho marciato perché sono consapevole che la giustizia è sempre la chiave di lettura per sconfiggere le mafie che mangiucchiano e corrodono il sistema italiano e internazionale. Ho marciato per dire no alla guerra, alla morte dei civili e anche dei militari che vengono spediti nel mondo per politiche governative celate da un nome ipocrita: missioni di pace. Ho marciato accanto a chi crede che l’egoismo porta a isolamento ed invece è bene che tutti ci si assuma consapevolmente le proprie responsabilità. Ho marciato perché in prima persona ho bisogno di speranza: spero infatti che prima o poi si possa vivere in un mondo dove costruirsi una casa, avere una famiglia, mettere al mondo dei bambini non sia così difficile, così spaventoso, così inarrivabile…

Ho marciato – come già feci nel 2007- per i diritti umani, perché vengano davvero rispettati da chi non li conosce e dovrebbe studiarseli, da chi li ha letti e li ignora, da chi sfrutta il prossimo senza dargli via d’uscita, da chi non apprezza le persone con cui entra in contatto. Ho marciato ieri e continuerò a farlo, cercando di mettere in pratica il mio impegno di miglioramento a partire dal mio piccolo, dalla vita di tutti i giorni, ma c’è bisogno di uno sforzo collettivo… Ho marciato per me, per la mia famiglia, per i miei amici più cari, per tutte le persone che avrebbero voluto esserci e non hanno potuto; ed ho marciato anche e soprattutto per tutti quelli che non c’erano… Ho marciato perché amo i sorrisi, l’ottimismo, la gioia, la voglia di vivere e i colori!

domenica 9 maggio 2010

Solo tu... sai chi sono


Profumo freso e avvolgente,

parole dolci e rassicuranti,

mano sempre protesa in aiuto.

Spesso mi manchi, forse molto più che spesso…

Vorrei poterti dimostrare davvero quello che provo per te,

desidero darti almeno la metà di quello che mi hai dato: vita e amore.

…poi chiudo gli occhi e ci sei nei miei ricordi più belli,

nelle notti insonni e nelle pagine di libri che difficilmente riuscivo a memorizzare;

ci sei nei sorrisi di bambina e nelle esperienze da adulta,

nel raggiungimento di obiettivi importanti e negli occhi di una donna che per sempre rimarrà tua figlia.

Auguri mamma.

domenica 25 aprile 2010

25 aprile: dobbiamo cominciare da noi stessi...


Lettera di Henk, un partigiano olandese
Caro papà
peccato che non ci saro’ piu’ il giorno della pace. Ho sempre sperato di contribuire allora con tutta la mia forza ed energia alla ricostruzione, non soltanto materiale, ma anche spirituale.
Il nostro lavoro propriamente detto non comincia che dopo la guerra: eliminare l’odio fra i popoli. Perche’, solo quando questo non esiste piu’, la vera pace puo’ venire. Solo allora il fondamento della pace - la fiducia - puo’ fare il suo ingresso nel mondo.
Fa’ di contribuirvi anche tu come meglio potrai. Per rendere migliore il mondo dobbiamo cominciare da noi stessi. 
Henk

venerdì 26 marzo 2010

Non saprei se ridere... o piangere?! NON E' LA RAI









Capita sempre meno di SENTIRSI PARTE INTEGRANTE DI UN MOVIMENTO, DI UN GRUPPO, DI UNA REALTA’ SOCIALE. La notte tra il 25 marzo ed il 26 marzo: NON SONO STATA IL SOLITO PESCE FUOR D’ACQUA. “La serata evento organizzata da Michele Santoro e dalla Fnsi al Paladozza di Bologna ottiene oltre il 13% di share” si legge su un lancio Ansa. Più di 125mila accessi contemporanei su Raiperunanotte in streaming! Allora siamo capaci di fare qualcosa?! Siamo in grado si FARCI SENTIRE?! Questa notte per me è stata uno spiraglio di luce nel cielo ricoperto di nuvole fatte di censura e giornalisti piegati a “leggi ed obblighi” editoriali.

“PASSEGGIANDO NEL WEB” ho letto:

Santoro fa 12 minuti di introduzione. Peggio di un remix di Disco inferno.

Santoro: “Non siamo al fascismo”. Non ci sono abbastanza soldi per le villeggiature.

“Non voglio tirare Napolitano per la giacchetta”. Sennò sbava.

I fan di Berlusconi invitano Santoro ad andare a lavorare. Cazzeggiando in piazza.

L’inviato di Santoro insultato dai manifestanti del Pdl. Tutti e dieci.

Piovani: governo ladro.

La sigla di Annozero è suonata dal vivo. Dai musicisti licenziati dalle orchestre d’Italia.

Sul palco un comico che ha fatto fortuna con il tormentone “Povero Silvio”. Ma non è Ghedini.

L’apertura della serata affidata a Cornacchione. Poi dice che non c’è dietro il Pd.

(Cornacchione imita Berlusconi. Ma fa meno ridere)

Berlusconi manda affanculo tre volte al giorno. Siamo comunque ampiamente in vantaggio.

Gli ascoltatori di Travaglio riescono a guardare la luna invece del dito. Quello lo sentono.

Floris: “Tutto sta scendendo di livello”. Tranne la merda.

Parla Floris e il pubblico applaude. Ma forse ha segnato la Juve.

L’intervento di Floris è talmente banale che la sua faccia anonima sembra sincera.

La trasmissione fila via, liscia come l’ovvio.

Gad Lerner sembra più incisivo di Floris. Un crescendo che culminerà con Marzullo.

L’Agcom multa il Tg1. Per pubblicità ingannevole.

Barbara Serra: “Da Londra l’Italia è vista come un’anomalia”. E la vicinanza non migliora l’impressione.

DA UN BLOG SERISSIMO: http://www.spinoza.it/

lunedì 22 marzo 2010

è primavera!


La primavera è iniziata. Ieri era un giorno speciale, dedicato alla lotta contro le mafie, dove anche nel silenzio di una macchina in corsa da Milano a Perugia si poteva udire l’eco dei nomi delle vittime di un sistema corrotto. Dopo la manifestazione di Libera (censurata dal Tg1) ho assaporato sprazzi di una “vita diversa”: Milano che incalza, corre frenetica, palpita divisa completamente in due tra chi rincorre il successo e chi si arrende al qualunquismo. Il grigio del cielo non mi ha incupita, ma è indubbio che avrei gradito il sole. Sentivo comunque dentro i miei respiri e nei pensieri l’annuncio della primavera, l’apertura interiore al “risveglio” della natura e degli uomini, alla "rinascita" di una mia coscienza che da molto tempo mi ha solo sussurrato la via, senza parlare a voce alta, senza mai dire tutto scanditamene. Credo che qualcosa, ormai, sia cambiato per sempre, ed io non posso che accettare, sorridere, riflettere sulle mie responsabilità. Dicono che la bella stagione sia propizia di nuovi auspici e buoni propositi, ed è forse per questa ragione che l’Unesco ha scelto il primo giorno di primavera per celebrare la Giornata Mondiale della Poesia.
Ed è con le parole di Alda Merini, nata proprio il 21 marzo di 79 anni fa e scomparsa da poco, che voglio voltare pagina…

Non ho bisogno di denaro. 

Ho bisogno di sentimenti, 

di parole, di parole scelte sapientemente, 

di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze, 

di sogni che abitino gli alberi, 

di canzoni che facciano danzare le statue, 

di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti. 

Ho bisogno di poesia, 

questa magia che brucia la pesantezza delle parole, 

che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

venerdì 19 marzo 2010

semplicemente... grazie!


Esistono persone speciali, che negli occhi hanno quella scintilla che fa vibrare il cuore a chi li osserva. Ci sono persone che sanno dare, senza mai pretendere di ricevere; che sanno amare con stile, incondizionatamente! Ci sono uomini che considero EROI che tornano a casa con le mani rovinate, che fanno i turni di notte nelle fabbriche per portare a casa un pezzo di pane, che si privano anche dell’essenziale per rendere felice i propri figli. E poi sanno godersi i piccoli momenti di gioia come fossero perle rare, sanno conquistare qualcosa di importante giorno per giorno, sanno porsi obiettivi e raggiungerli stringendo i denti senza darlo a vedere, con lo sguardo sereno e il cuore puro. Conosco persone capaci di strapparmi sorrisi anche nelle crisi più nere, che sanno essere la stella da seguire, esempi di buona condotta.

Ci sono persone che cambiano la storia iniziando dal piccolo, dalla famiglia; che ti portano per strada e ti spiegano quello che vedono con generosità, altruismo e rispetto per gli altri!

E mi sento fortunata oggi, come in tutti i giorni della mia vita, perché io conosco un uomo speciale, unico, direi quasi indescrivibile. Non so se so dimostrarlo, se sono fonte di orgoglio per lui, ma sono riconoscente al mio papà ogni istante… ed è la fonte inesauribile della mia speranza e della mia voglia di andare avanti!!!

Grazie papà!

venerdì 12 marzo 2010

TeTra

Color porpora i sentimenti che sfregano tra loro

Occhi sbarrati dinanzi ad un muro in costruzione

Ombre si muovono di notte allegre

Facendo percepire allo spettatore errante ciò che non si potrà mai avere

Difficile descrivere ciò che fugge ed invece c’è

Come un essere sempre più lontano

Di cui si sente il fiato sul collo

Questo buio è luce

Questa assenza lascia sulla pelle impronte sanguinanti si denti aguzzi

Disseta con costanza il ruscello infetto

Le labbra già colme di veleno

La porta è quasi chiusa

Restare attoniti

Immobili

Silenziosi

Inermi

Cercando solo di non soffocare

Un palpito improvviso

Lesto arriva

Per sentenziare che forse non è tutto finito

COLONNA SONORA:

Joy Division - Atmosphere

martedì 9 marzo 2010

alle donne

A quelle donne che, forti della loro debolezza, ci hanno insegnato a stare al mondo. Donne che non si vergognano di piangere per dire un dolore fitto nella carne e nell’anima.
A quelle donne che ci hanno spiegato che amare non è solo l’infinito di un verbo... infinito, ma anche aggettivo femminile plurale che si addice alle lacrime e a certe giornate.
Donne capaci di danzare tra le macerie del tempo e delle storie e di cogliere la grazia nelle cose quando tu vedi miseria.
Donne che se sono nate dalla costola di un uomo lo hanno fatto una volta sola. Poi hanno iniziato a partorire loro: futuro, speranza, bellezza e bambine e bambini.
Né angeli, né nuvole le donne d’Africa per le quali chiediamo a voce alta il Nobel della pace perché pagano il prezzo più alto e tengono più alta la lampada.
Donne dell’8 marzo ma anche del 9, del 10 e dell’11.
Donne veline poche. Donne vela tante.
Capaci di raccogliere il vento per spingere in avanti la barca.
Donne che modellano la creta della precarietà a scultura.
Opere d’arte che profumano il mondo.

Di Tonio dell'Olio in Mosaico dei giorno, 8 marzo 2010

giovedì 25 febbraio 2010

mercoledì 24 febbraio 2010

Con chiunque sappia divertirsi...


"Con chiunque sappia divertirsi mi salverò

che viva la vita senza troppo arricchirsi mi salverò" Rino Gaetano

Mi sento fortunata. Conosco persone fantastiche. So riconoscere la "fiamma negli occhi", so distinguere chi brilla di luce propria... C'è una mia amica che possiede le caratteristiche del sole: riscalda, coinvolge, illumina (Marzia, quando passi nuovamente a trovarmi?). Un giorno mi venne a salutare in ufficio e mi presentò due ragazzi con cui ci fu subito intesa. Nicola e Raphael, due giovani avventurieri, in poche ore, in breve tempo mi raccontarono tantissime cose e mi diedero la possibilità di conoscere nuovi orizzonti attraverso lucide riflessioni. Poche settimane fa mi arrivò una mail per avvisarmi che avrebbero fatto un viaggio senza soldi, senza sprechi e senza mezzi di trasporto. Pensai: "Questi sono completamente fuori, non ce la faranno mai, io stessa non potrei viaggiare così, senza nulla...!". Adesso i miei amici sono nel Sahara e da lì mi hanno scritto...

Da un continente ad un altro, senza soldi, senza biglietti aerei,

senza treni, autobus o veicoli personali. Tre zaini in spalla con

annessi pannelli solari, due pannelli solari piegabili da viaggio, due

batterie da ricaricare di luce, un paio di macchinette fotografiche,

una Life Saver Bottle e tanta voglia di vivere e di scoprire.


Se il mondo e' statico, se non riusciamo a cambiarlo in meglio,

probabilmente il problema siamo noi stessi. Questa e' la filosofia

dell'organizzazione internazionale Locomotive, un progetto nato da tre

giovani europei che, conosciutisi in Olanda durante i loro studi

universitari, hanno deciso di vivere la loro vita in maniera libera e

di essere loro stessi il cambio che vogliono vedere nel mondo.


Il 19 di Gennaio 2010, i tre: Nicola (italiano), Benjamin (francese) e

Raphael (tedesco) hanno dato avvio alla loro avventura di viaggio,

partendo in autostop dall'Aja in Olanda, decidendo di viaggiare

solamente con la gente: via autostop o barcostop. Una risposta

concreta a tutti coloro che credono che viaggiare sia uno questione di

denaro: viaggiare e' una questione di cuore. Se fai un passo verso la

bellezza del mondo, il mondo fa' due passi abbondanti verso di te.


In un mese di viaggio il trio ha percorso circa 3600km, da L'Aja in

OLanda fino a Casablanca, Marocco, viaggiando in 38 diverse

autovetture, camion e un traghetto, senza ricorrere ai soldi. Un mese

di vita senza denaro ma estramamente ricco di emozioni.


La fortuna ha assistito i tre fin dal giorno della loro partenza, piú

rapidamente di quanto potessero immaginare un’auto si é fermata a dare

loro il primo passaggio, avviando quindi questo incredibile viaggio

che li ha condotti oggi in Marocco. I tre hanno fatto sosta a

Rotterdam, Lille, Vienne, Barcellona, Terragona, Almeria, El Ejido,

Algeciras, Tanger, Asilah, Fes conoscendo piú di centocinquanta

persone prima di mettere piede a Casablanca.


Nicola, Benjamin e Raphael sono riusciti a nutrirsi ogni giorno senza

mai usare il denaro: reciclando dal cibo ancora buono buttato nella

spazzatura dalle stazioni di servizio, trovando frutta e verdura nei

mercati che si apprestavano a gettarla, chiedendo avanzi ai ristoranti

e approfittando della generositá della gente e dei numerosi inviti

ricevuti per pranzare e cenare con altri cittadini del mondoi

conosciuti lungo il cammino.


Ogni notte i tre hanno trovato un tetto sotto al quale riposarsi: a

casa di amici conosciuti durante il viaggio, all’ingresso di condomini

e in qualche angolino buio all’interno di stazioni di servizio. Alla

fine di questo primo mese, una cosa senza dubbio é certa: la natura

umana é buona, sorprende di limpida umanitá nei momenti in cui meno lo

si aspetta, fá capire che per trovare il buono negli altri é

semplicemente necessario fare il primo passo e aprire il proprio cuore

al prossimo, indipendentemente da quale nazionalita' o cultura egli

abbia. Ad ogni momento difficile segue sempre la piu' fantastica delle

emozioni.


Da un punto di vista ecologico, Locomotive non ha prodotto nessuna

emissione di CO2, accettando passaggi solo da automobili e

imbarcazioni che stavano seguendo il loro percorso quotidiano.

Nonostante ció, i tre hanno deciso di voler premiare la gentilezza

della gente che li ha trasportati fino al Sud della Spagna, dividendo

con loro la quantitá di CO2 prodotta, aiutandoli quindi a ridurre la

loro propria impronta ecologica. In totale quindi, i tre esploratori

si assumono la responsabilitá di aver emesso 207kg di CO2 cada uno nel

corso di un mese, attraversando verticalmente gran parte dell’Europa

Occidentale.


Nessun prodotto é stato da loro acquistato, in coerenza con il fatto

che l’industria alimentare consuma da sola, piú della metá delle

emissioni totali di CO2. La societá produce una quantitá tale di

sprechi che nutrirsi non é mai stato un problema del trio.

La dieta del trio e' stata esclusivamente vegetariana, dal momento che

il consumo di carne globale odierno e' insostenibile per la nostra

societa' ed e' per la causa maggiore del riscandamento climatico

(circa il 50% della responsabilita', contro al 14% del totale dei

trasporti: automobili, aerei, treni,etc.).


Per caricare le loro macchine fotografiche i tre hanno usato

esclusivamente l’energia del sole, riflessa nei loro zaini a pannelli

solari, godendo delle bellissime giornate di sole in Andalusia.

Durante il viaggio Locomotive si propone di promuovere questo uso

indipendente dell'energia solare e dei modi semplicissimi per farlo.


In ogni incontro, Locomotive ha discusso con la gente la situazione

attuale del mondo e in particolare la minaccia del cambiamento

climatico che ci sta spingendo ad un cambiamento pressoché radicale

del nostro modo di vivere. I tre avventurieri hanno ascoltato le

opinioni della gente e hanno offerto loro le proprie visioni riguardo

alle possibilitá attuali di combattere questa minaccia, associando in

modo intelligente ai bisogni dell’uomo, quelli della Natura.


A Barcelona e a Terragona, Nicola, Benjamin e Raphael hanno avuto la

possibilitá di conoscere la realtá delle “case occupate”; case e

appartamenti perlopiú abbandonate dai loro proprietari e

successivamente occupate da giovani che, secondo la legge spagnola,

hanno la possibilitá di usufruirne, purché offrino un servizio di tipo

culturale alla societá. Uno degli esempi piú interessanti di questo

fenomeno é “Kal´Pobre”, una villa costruita tre secoli fá e da anni

abbandonata, occupata ora da un gruppo di tre amici. I tre organizzano

gratuitamnte diverse attivitá, tra le quali lezioni di yoga,

capoheira, artigianato e meccanica. I tre hanno inoltre creato un

mercatino di vestiti vintage, che ricevono gratuitamente dalla gente e

poi scambiano in cambio di cibo e oggetti per “Kal´Pobre”.


Locomotive ha inoltre scoperto la realtá del “reciclaggio di cibo” e

cioé la possibilitá di ottenere da panifici e ristoranti, parte dei

prodotti non venduti che verrebbero gettati a fine giornata

altrimenti. Inoltre, i tre viaggiatori si sono resi conto di quanto

cibo in buone condizioni viene gettato dai mercati ogni giorno,

soprattutto frutta e verdura che potrebbero essere utile a centinaia

di persone.


In Andalusia, Nicola, Benjamin e Raphael hanno visitato una delle

soluzioni ed esempi piú efficaci a rendere il nostro modo di vivere

piú sostenibile: la centrale solare di Andasol, che sfrutta un sistema

ad alta tecnologia per produrre un quantitá consistente di energia

pulita, utile a ridurre in maniera drastica le emissioni di diossido

di carbonio quotidiane.


In Marocco, il viaggio ho cambiato colore, diventando molto piu'

intenso. Il cambio di cultura e' stato piuttosto radicale, come le

storie delle persone incontrate. La religione islamica e la lingua

araba sono diventato materie di studio, dibattito e scambio. La gente

del Marocco ha sorpreso i tre viaggiatori di incredibile umanita',

dimostrando loro un'ospitalita' che i tre non avevano vissuto in

nessun paese europeo. I giovani marocchini si sono incuriositi

notevolmente ai temi del viaggio, dell'energia solare e dello scambio

culturale, contribuendo con idee e motivazione a sostenere l'avventura

dei tre europei


Alla fine di un mese intenso di viaggio, Locomotive puó affermare che

é possibile viaggiare dal Nord Europa all'Africa, in un intervallo di

tempo variabile tra una o due settimane, mangiando regolarmente e

conoscendo persone incredibili provenienti da tutto il mondo, senza

usare denaro, né inquinando il pianeta. L’importante é fare il primo

passo verso il destino e tutto il restoviene da sé, sorprendendo con

una forza straordinaria. Il cambiamento e' gia' in corso e in tanti

hanno voglia oggi di aprire gli occhi.


Potete seguirli su www.belocomotive.org e ricercarli su facebook alla voce: Locomotive Organisation

martedì 23 febbraio 2010

...quando in una canzone

Demone del Tardi

(Grazie Romina, ascolto questa canzone... in cui mi ritrovo... nell'attesa di rivederti)


Con gli occhi chiusi sul viavai di facce
Che fanno popolo nella mia stanza
Mi sento solo che è una bellezza
Quasi una vetta della mia via

Da tronco cavo, da nido senza sonno
Viene e non viene,chiede di me
Da pianto perso che piange altrove
Viene e non viene,lui chiede di me

E a me dice il dottore che scimmie così verdi
Nei sogni del paese lui non ne ha viste mai..
Genio peloso! Demone del Tardi!
Che mi assecondi e dopo un po’ mi perdi

Portami adesso al castello corsaro
Dove il pianista ha un regalo perché
Suona la rumba di Donna Consuelo
Lei scende le scale,consola me

Le faccio posto sul mio tappeto
Che è più leggero da quando tu
Ti sei nascosta in fondo a un segreto
Ed hai deciso che non voli più

Ma a me dice il dottore che scimmie così verdi
Nei sogni del paese lui non ne ha viste mai
Genio peloso! Demone del Tardi!
Che mi somigli finchè non mi guardi

Portami adesso l’odore del ferro
Del rosmarino e del caucciù
Tutto il tuo cielo a che cosa mi serve
Se poi non riesco a tornare giù

E ancora scalcio per il mio gusto
In fondo il posto mi sembra adatto
Alla mia guerra,alla mia fame
Sono venuto per disturbare

Me lo dice il dottore che scimmie così verdi
Nei sogni del paese lui non ne ha viste mai.

sabato 20 febbraio 2010

Arrivano tra un pò!


Mi piacerebbe scrivere più spesso per questo blog. La mattina mi sveglio presto, faccio colazione con il mio sempre uguale caffellatte, mi lavo, mi vesto e sono già in strada, verso l’ufficio… ed è proprio in questo pezzo di percorso quotidiano che il mio cervello si risveglia, e capisco che “io ci penso” veramente. Costruisco storie, immagino grandi eroi che vengano a salvarmi dalla routine, dedico poesie a chi mi è caro, faccio rivivere le pagine di libri letti, ascolto canzoni che voglio condividere… La mattina, almeno per le 3/4 ore a seguire dal risveglio, sono ottimista, grintosa e ho quel pizzico di saggezza che mi porta alla felicità. Poi, basta una telefonata di lavoro impegnativa, o una mail pesante come un macigno, o una riunione massacrante, o l’acquisizione di coscienza sul da farsi che divento seria, pallosa, anche un po’ acida. Vi immaginate come arrivo ad essere la sera???

Comunque, riprendo il filo… da quando non aggiorno il blog ho vissuto tantissime esperienze, direi che per due settimane non mi sono mai fermata: sono stata a Roma e come sempre m’è piaciuta. Sono arrivata nella capitale proprio il giorno in cui c’era la neve. Che incanto, durato troppo poco. Sono stata a casa di persone splendide e i loro sorrisi mi lasciano una scia di calore che mi serve ad arrivare fino al giorno in cui devo riprendere il treno e ritornare da loro.

Altra cosa da annoverare: l’ecocolordoppler. Ho deciso che nel 2010 farò un bel check up completo del mio corpo, devo fare il tagliando alla vigilia dei miei trent’anni, no?! Rassicuro, dicendo a tutti: SONO SANA COME UN PESCE (come quello a tre occhi che sguazza nelle acque di Springfield).

Ho ritirato la pergamena dopo cinque anni dalla mia laurea...

Finalmente ho visto Avatar, è stato il mio primo film in 3D!

Ho finito di leggere tre libri.

Ho comprato una brocca che depura l’acqua così non mi ritroverò piegata in due a portare casse pesanti in casa, non produrrò plastica in eccesso e forse risparmierò qualche euro.

E per concludere l’elenco delle “cose fatte”: ho rinnovato la patente. Sono già passati 10 anni, dico D-I-E-C-I anni da quando ho quel piccolo tesserino rosa che abilita l’individuo a guidare un veicolo a quattro ruote chiamato macchina (ok, ok, io ho la seicento ed è più una meringa gigante che una macchina, ma questo è anche per le mie dimensioni).

Non so quando potrò riscrivere la prossima volta, sono certa però che nei prossimi giorni mi accadranno una miriade di cose. Domani già potrei avere materiale interessante da raccontare: stiamo organizzando un aperitivo a casa con almeno una decina di persone, lunedì sera andrò al concerto di Elio e le storie tese, attenderò di ascoltare il nuovo album di Maurino e la sua band… poi avrò un seminario di due giorni ad Assisi e inizierò a leggere “Alta fedeltà”.

Adesso, però, non sto nella pelle: preparo il ragù e aspetto che arrivino Alice e Cesare.

domenica 7 febbraio 2010

Welfare: i rinforzi necessari

Le criticità del sistema e le riforme da affrontare

Strada Facendo 2010
Strada Facendo 2010

La situazione attuale, il contesto creato dalla politica, la grave crisi finanziaria cosa hanno prodotto nella società? E di contro, la società cosa può fare per “recuperare” il proprio “stato di benessere”? A partire dall’Italia fino ad un contesto globale cosa si può fare per tracciare il solco per le nuove riforme di domani? Le associazioni, le organizzazioni, le persone come possono avere adesso fiducia nelle istituzioni? Sono molti e vari i punti di vista emersi nel workshop sul welfare durante la tre giorni di Strada Facendo. Indubbiamente sarà determinante acquisire una nuova coscienza, stimolare un ruolo attivo da parte degli Enti Locali a creare politiche di pace aprendosi ai cittadini e alle esigenze degli stessi. Ripartire dalle proprie città è dunque indispensabile per strutturare agende politiche basate sui diritti umani. Il terzo settore potrà costituire l’anello di congiunzione con la politica, ma solo attraverso l’acquisizione di una nuova cultura. Durante la sessione è stato ricordato quanto don Luigi Ciotti nel Manifesto degli Stati Generali dell’Antimafia aveva affermato: "Sono avvelenati i 'pozzi' della politica. Bisogna cambiare falda, trovare acqua pulita, acqua nuova. Una politica che sia veramente per il bene comune”; ed è evidente che si devono cercare nuove “sorgenti”.

Un punto di partenza è l’istruzione scolastica, la creazione di nuove coscienze che sappiano guardare al futuro con speranza e con consapevolezza. Il secondo tassello è l’informazione. Sarà indispensabile dunque creare dei percorsi, punti di discussione, luoghi di dialogo per poi mettere in campo azioni concrete. Alcune persone hanno deciso di cominciare questo percorso: il 6 e il 7 marzo a Roma presso l’Auditorium dell’Unicef si svolgerà un incontro sulla crisi della politica e quali sono le nostre responsabilità. Il 20 marzo a Milano si ritornerà in piazza per celebrare la memoria delle vittime innocenti di tutte le mafie. Il 16 maggio si marcerà per la pace da Perugia ad Assisi. Si deve ripartire dalla partecipazione.

Anche su: www.liberainformazione.org