venerdì 29 aprile 2016

Daniele Silvestri e la sua "urgenza creativa" in Acrobati in tour


Un concerto che ha saputo stupire ed emozionare. Tre ore di musica no stop. L’inarrestabile cantautore romano Daniele Silvestri, ieri sera 28 aprile, al Teatro Lyric di Assisi, gremito di spettatori, ha incantato tutti con il suo “Acrobati in tour”. L’artista è partito con “La verità” una delle canzoni del suo ultimo album dedicato a Lucio Dalla: E' un'altra immagine confusa che solo il tempo ci chiarirà, quello che pensi, quello che credi, quello che temi… sia la verità. In questa nostra vita offesa da una schiacciante volgarità, un'altra idea un'altra scusa, ma non basterà”. Le ultime rime cantate (a squarciagola anche dal pubblico) sono state quelle di “Cohiba”: “C'era un uomo troppo spesso solo, e ora resta solo un viso che milioni di bandiere giudò, e che diceva: Venceremos adelante o victoria o muerte!”. Ed in mezzo musica vibrante tra cambi di abiti, di chitarre e scenografie. Da una piccola cittadina, con un pozzo al centro a nascondere il pianoforte, poi trasformatosi in scaletta per “salire tutti insieme”, all’interno di un tendone di un circo. Difficile rimanere in equilibrio. Emozionante la partecipazione dei presenti muniti di cartoncini porpora da sventolare in aria durante “L’Appello” alla strofa “…e per di più c’era un’agenda rossa e non si trova più”, canzone dedicata a Paolo Borsellino.
E poi ancora calore e commozione alla fine del brano “A bocca chiusa” quando è partito un applauso silenzioso, un mare di mani in alto roteanti verso destra e poi verso sinistra come nella lingua dei segni. Daniele Silvestri, poi, ha fatto scegliere ai fan i brani storici come “L’autostrada”, “Occhi da orientale”, “Aria” e “Salirò”. L’evento, promosso dall’Associazione Umbra della Canzone e della Musica d’Autore ha contagiato tutti con la sua “urgenza creativa”.


Floriana Lenti

Il resto della galleria fotografica è sul Corriere dell'Umbria on line





martedì 26 aprile 2016

Eugenio Bennato e la musica del Sud


“Nella mia vita – dice Eugenio Bennato durante la presentazione del suo nuovo progetto Canzoni di contrabbando ho scelto di raccontare la musica del sud. Un ritmo che, a suo modo è anche lento. Una cosa che mi differenzia da mio fratello Edoardo, che ha abbracciato nel corso della sua carriera la velocità il rock”. Ed è proprio questo suo sguardo attento rispetto al meridione che ricolma di fascino le sue canzoni, le rende vibranti di emozioni e piene di attualità. Parla di migrazioni, di navi che partono da altri sud del mondo. E non manca, nella sua musica, il forte richiamo al brigantaggio storico. Eugenio Bennato, prima di calcare le scene del palco romano del Primo Maggio, farà sorridere e riflettere con il suo ritmo lento e insieme pizzicato mercoledì 27 aprile al Bad King di Perugia e ad accompagnarlo ci saranno Ezio Lambiase alle chitarre e Giustina Gambardella alle percussioni e alla batteria.
Il suo attuale lavoro, che arriva a distanza di cinque anni dall’ultimo album pubblicato, è come un firmamento che si srotola sotto gli occhi di chi sa ascoltare la musica più ricercata, e in quel cielo si sprigionano luci forti, stelle come il nuovo brano inedito “Mon père et ma mère” inciso con la sua terza figlia, Eugenia di 11 anni, che vive tra Tangeri e Napoli e rappa in francese; e pianeti già noti, ma rivisitati in chiave totalmente nuova tra cui “Che Mediterraneo sia”, “Brigante se more”, “Lucia e la luna”, “La città di mare”.
“Il concerto del cantautore partenopeo a Perugia – ha spiegato il direttore artistico Antonio Ballarano - sarà il fiore all’occhiello di una stagione che volge al termine in cui il senso della musica popolare italiana proposta ha saputo lasciare il segno aprendo nuovi orizzonti”. 


Floriana Lenti

lunedì 25 aprile 2016

Il vento soffia. Anche per te.



Aprile. 25. Il vento soffia, ce lo sta dicendo in tutti i modi cosa c’è da ricordare. Memoria. Per chi ha vissuto e per chi ha ascoltato. Per chi ha lottato e per chi è nato da poco e può solo immaginare, forse studiare. Memoria anche per chi non lo capirà mai. Il vento soffia dall’alba, dalla prima telefonata del mattino: “Buona festa della liberazione a papà”. Mio nonno Uccio mi ha detto tutto e più di una volta di quel viaggio stremante dalla Jugoslavia alla Puglia con scarponi scomodi, ma cuore pulsante. E poi il naufragio del nonno Mino, giorni in acqua attaccato ad una boa di speranza, con la consapevolezza che pur amando follemente il mare, pur andandoci tutti i giorni non si sarebbe più reimmerso. Il valore più bello, che mi fa scendere una lacrima riesumando un sincero sorriso, è l’attesa delle nonne, saper stare lì, giorno dopo giorno, uno sguardo alla porta di casa per veder varcare nuovamente quell’uscio dalle gambe di uomini che sono stati presenti durante tutto il cammino.  

E il vento soffia ancora, ancora più forte degli anni precedenti, ci sarà pure un motivo? Non c’è il sole, è tutto sbiadito, pure il rosso del papavero che si scorge dalla mia finestra. E non c’è più nessun eskimo pronto a coprire il nostro collo, le nostre spalle, i nostri busti. Ci siamo spogliati e non è bello. Oggi questa lotta, questa parola totalmente pulita e preziosa “Liberazione” è il vestito che dobbiamo indossare, e ha i colori  della nonviolenza, cuciture senza armi di nessun tipo, tessuti che possano rimettere al centro la dignità di ogni essere umano.

giovedì 14 aprile 2016

Paolo Di Sabatino, Dennis Chambers e Christian Galvez. Domani sera al Bad King


Di fronte alla richiesta incessante di spiegare le proprie opere Alberto Burri rispondeva che se avesse saputo comunicare il suo stato d’animo non avrebbe avuto la necessità di dipingere. Così si presenta Paolo di Sabatino. La musica svela la sua essenza.  Lo abbiamo ascoltato con il suo trio jazz a febbraio, seduto al pianoforte accanto a Fabio Concato in un concerto memorabile. In altre serate l’abbiamo visto accompagnare Mario Biondi, Antonella Ruggiero e Grazia di Michele. Il pianista compositore, arrangiatore, produttore e scrittore Paolo Di Sabatino venerdì 15 aprile alle 21.30 sarà nuovamente a Perugia, al Bad King, per il live della tournée del suo ultimo progetto “Trace Elements”. Una formazione del tutto originale e di levatura mondiale lo accompagnerà: al suo fianco ci saranno il batterista Dennis Chambers e il bassista Christian Galvez.
Nel suo libro “Tienimi dentro te” ha raccontato piccoli pezzi di vita, grandi passioni come il calcio e la musica che gli ha “salvato la vita”, valori indiscutibili quali la famiglia e l’amicizia. Leggendo le sue pagine sembra già di conoscerlo, di entrare in punta di piedi in un mondo fatto di bellezza, ma anche di rinunce, di gavette interminabili e di chilometri macinati in furgoncini scomodi e puzzolenti di fumo. E come nelle migliori storie c’è il lieto fine.
Cosa significa per te suonare con Dennis Chambers? E come sarà lo spettacolo venerdì sera?
Presenteremo pezzi di mia composizione e quando uno come Dennis Chambersapprezza le mie canzoni, la soddisfazione diventa doppia. Il genere sarà melodico, arriverà bene al pubblico. Per usare una metafora calcistica venerdì io, Dennis Chambers e Christian Galvez saremo tre centrocampisti mezze punte. Tra noi c’è fantasia e c’è dialogo, la palla ce la passiamo e diamo spazio al protagonismo l’uno dell’altro.
Trace Elements…
E’ un progetto modulabile, posso cambiare formazione coinvolgendo musicisti diversi ed ogni volta i pezzi suonati prendono pieghe differenti. Con Jojo Mayer il risultato è diverso ed ugualmente coinvolgente. In ogni caso con Dennis Chambers mi auguro di fare il mio terzo disco.
Figlio d’arte, che rapporto hai con tuo padre Vincenzo Di Sabatino?
Da sempre conflittuale. So però che è contento di me pur avendomi fatto solo due complimenti ed uno dei due sotto il consiglio di mia madre.
Un brano che ha segnato la tua esistenza, inciso con le lacrime agli occhi e che non hai mai più suonato è “Uno sguardo tra gli angeli”. Ci sono altri pezzi che ti suscitano emozioni così forti?
Forse questo è l’unico. L’ho composto per un mio amico, Ernesto, morto in Eritrea. Un brano che però mi sta molto a cuore è “Caterina”, poi a seguire ce ne sono altri in grado di farmi sentire le farfalle nello stomaco, come quelli per mia moglie e per i miei figli.
Come sarebbe oggi organizzare un Interamnia Jazz Festival?
Sono in tournée con il cileno Christian Galvez, lui racconta che in Cile ci sono decine di festival finanziati dal governo. Il pubblico può godere dei concerti gratuitamente. In Italia succede invece che tagliano i finanziamenti. Non credo sarebbe possibile in questo contesto riuscire a proporre live di qualità con budget così bassi. Direi che dovrebbe essere obbligatorio per le organizzazioni che usufruiscono di finanziamenti invitare musicisti da far conoscere al pubblico evitando i soliti nomi.
Hai realizzato diversi progetti per il mercato giapponese. Cosa manca a quello italiano?
Sicuramente gli acquirenti.
Più conosciuto all’estero che in Italia…
Sì. Per esempio il 12 aprile ho suonato al Blu Note di Milano, ma l’ingaggio è partito dal direttore artistico del Blu Note di New York.
Il libro che hai scritto “Tienimi dentro te” ha il nome di una canzone di Fabio Concato. E’ fatto di dieci brevi racconti, intendi scriverne altri?
Sono felice del riscontro positivo che sto avendo dal mio libro. Non so se mi verrà in mente di scriverne un altro, credo che ognuno si debba occupare del suo ruolo. Sono un pianista ed ora mi sto dedicando a suonare e ad insegnare al Conservatorio A. Casella di L’Aquila. Lo faccio con trasporto e devozione. A febbraio 2017 forse andrò in Sud America per presentare il nuovo album. Per ora ci vediamo venerdì al Bad King.

Floriana Lenti

martedì 12 aprile 2016

Canzoni, racconti e memorie. Domani Simone Cristicchi

Reduce dal primo raduno nazionale “Slacciati si nasce” che si è appena svolto ad Alcatraz per festeggiare i dieci anni di attività del cantattore, Simone Cristicchi, mercoledì 13 aprile alle 21.30, approderà al Bad King di Perugia con un live acustico fatto di canzoni, racconti e memorie. Uno spettacolo “in miniatura” ma a 360 gradi. Le passeggiate nella natura, gli studi, la passione per la storia e anche l’esperienza attiva nel sociale hanno dato vita ad un’arte, quella di Cristicchi, che sa scavare in profondità. Ed è questo quello che rimane dopo aver ascoltato un suo concerto: il desiderio di uscire fuori dalla mediocrità e di capire le dinamiche che spingono gli uomini a compiere azioni crude e spesso violente verso i propri simili. Simone Cristicchi aderisce al progetto “Non dimentighemo”, primo studio sperimentale sul vissuto delle persone che hanno conosciuto il dramma dell’esodo con le loro famiglie. Già con “Magazzino 18”, spettacolo di enorme successo nazionale, l’artista ha parlato degli istriani, fiumani, dalmati e giuliani. E per arrivare ai fatti c’è pure una descrizione degli oggetti che si nascondono nella polvere eppure basta prenderli in mano, oppure osservarli nel loro adagiarsi, per ascoltare quello che hanno attraversato. Dai brani d’esordio presenti nell’album “Fabbricante di canzoni” in cui spicca “Ti regalerò una rosa” lettera lacerante e commovente, piccola storia del gigantesco mondo della follia, agli ultimi inseriti in “Album di famiglia” c’è un abisso decennale ricco di impegno. E questo abisso porterà alla luce le perle più preziose durante la serata in cui l’artista, scrittore, attore e cantautore si esibirà con Riccardo Ciaramelli al pianoforte e alla fisarmonica e Riccardo Corso alle chitarre. Antonio Ballarano, direttore artistico del Bad King, sottolinea: “Cristicchi ci farà comprendere nel suo live irriverente ed originale quanto la musica possa essere strumento importante per comunicare la storia, le nostre radici e le emozioni più pure”.

Floriana Lenti

domenica 10 aprile 2016

tra cielo e nuvole


Oggi è così, alzo gli occhi e mi ritrovo. E questa sensazione di nostalgica bellezza vorrei che la potessero provare tutti. Lo assicuro: si riempie lo stomaco.
E di fronte a tutto ciò sono piccola, sempre più piccola, eppur cresciuta.
Ritornare, ma con una promessa ricevuta, di quelle che sai che non si perderà nello sciogliersi dei giorni, nella distrazione, nelle strade rumorose della quotidianità.
Cercare il contatto con ciò che mai potrà rendersi materiale e sentire che si può afferrare, trovarsi le mani piene di cose da dare, scoprire parole che solo nel silenzio si possono ascoltare...

mercoledì 6 aprile 2016

Venerdì 8 aprile a Perugia... il ritorno di Peppe Voltarelli


Il Sud è 'nu paése bellu assai, 
il sole è caldo e nun si fredda mai, 
il mare è azzurro verde sperlucente
qui non si vide mai roba inquinante.
 Siamo genti felici e stracontente 
non abbiamo bisogno mai di niente. Qua se campa d'aria”. Con le parole di Otello Profazio Peppe Voltarelli stregherà nuovamente il suo pubblico venerdì 8 aprile al Bad King alle 21.30. Il suo spettacolo, che sta facendo il giro del mondo, approderà nel capoluogo umbro per raccontarci nuovamente un Sud Italia fatto di meraviglie e vergogne, bellezze e debolezze. Il talentuoso e vigoroso Peppe Voltarelli ritornerà a Perugia con la sua voce profonda e cangiante dove si scorgono sfumature alla De Andrè, con il suo look a metà tra il vintage e il dandy, con la chitarra a tracolla e l’ironia piccante che strappa sorrisi anche nei racconti dal sapore più amaro. Insomma, il bluesman della Sibaritide, diventerà un cantastorie moderno, pronto a smascherare una pagina della storia musicale italiana da conoscere, da capire e forse anche da accettare. “Voltarelli canta Profazio” è il suo quarto lavoro da solista pubblicato da Squilibri Editore; ma le novità non finiscono. Il musicista, conosciuto in campo teatrale e cinematografico, dopo il successo del romanzo cantato e suonato “Il Caciocavallo di bronzo” ha scritto un secondo libro: “Il Parto delle Nuvole Pesanti. Quattro racconti al dottor Cacciatutto”. L’amore per la sua Calabria e l’irrefrenabile desiderio di distribuire storie agli spettatori sono le chiavi vincenti di Peppe Voltarelli che il direttore artistico Antonio Ballarano ha rimesso sagacemente in cartellone in un mese colmo di proposte interessanti come Simone Cristicchi il 13 aprile, Dennis Chambers il 15, Med Free Orkestra il 22, Eugenio Bennato il 27, Goffredo Degli Esposti il 29. Mercoledì 6 Voltarelli sarà a Londra per “Songs of Italian Emigration” in concerto all’Aldgat Tower, e noi non possiamo fare altro che aspettarlo con in testa e sulle labbra i versi ascoltati ormai un anno fa al ritmo dello Sciakatan: Sotto il cappello c'è una musica, un canto di cent'anni fa. Il cuore è un buco e cerca la rivincita… un pedaggio per la libertà”.


Floriana Lenti

Il 7 aprile si inaugura la Bottega di San Giovanni

Verrebbe da chiedersi: un altro locale? In centro? E cosa propone di più rispetto agli altri? La Bottega di San Giovanni aprirà le porte per l’inaugurazione giovedì 7 aprile alle ore 18.00. Sarà in Corso Bersaglieri al civico 37 a Perugia proprio in zona Porta Pesa, lì dove il cuore della città anticamente lasciava lo spazio ai commercianti che pesavano le merci; ed ora, in genere, si parcheggia e si passa via veloce per salire in centro verso via Torricella e poi via della Viola o verso l’Università per Stranieri in via Pinturicchio. Un luogo dove sarebbe invece auspicabile vedere gente per strada che chiacchiera, sorride e condivide esperienze, racconti, storie. In quella zona di Perugia c’è un micro mondo fatto di ricordi ed ora la Bottega, che non a caso sorge nelle vicinanze dell’antico Oratorio di San Giovanni, vuole ridonarli alla città. Si potranno gustare piatti tipici umbri che narrano tradizioni passate e si uniranno ai sapori di culture di regioni diverse. Musica, iniziative culturali, esposizioni artistiche ed eventi sociali saranno organizzati pensando ad un pubblico variegato. Per scoprire la programmazione completa basterà attendere il 7 aprile  iniziando ad assaporare nuovi spazi in cui continuare a crescere insieme.


Floriana Lenti