martedì 12 aprile 2016

Canzoni, racconti e memorie. Domani Simone Cristicchi

Reduce dal primo raduno nazionale “Slacciati si nasce” che si è appena svolto ad Alcatraz per festeggiare i dieci anni di attività del cantattore, Simone Cristicchi, mercoledì 13 aprile alle 21.30, approderà al Bad King di Perugia con un live acustico fatto di canzoni, racconti e memorie. Uno spettacolo “in miniatura” ma a 360 gradi. Le passeggiate nella natura, gli studi, la passione per la storia e anche l’esperienza attiva nel sociale hanno dato vita ad un’arte, quella di Cristicchi, che sa scavare in profondità. Ed è questo quello che rimane dopo aver ascoltato un suo concerto: il desiderio di uscire fuori dalla mediocrità e di capire le dinamiche che spingono gli uomini a compiere azioni crude e spesso violente verso i propri simili. Simone Cristicchi aderisce al progetto “Non dimentighemo”, primo studio sperimentale sul vissuto delle persone che hanno conosciuto il dramma dell’esodo con le loro famiglie. Già con “Magazzino 18”, spettacolo di enorme successo nazionale, l’artista ha parlato degli istriani, fiumani, dalmati e giuliani. E per arrivare ai fatti c’è pure una descrizione degli oggetti che si nascondono nella polvere eppure basta prenderli in mano, oppure osservarli nel loro adagiarsi, per ascoltare quello che hanno attraversato. Dai brani d’esordio presenti nell’album “Fabbricante di canzoni” in cui spicca “Ti regalerò una rosa” lettera lacerante e commovente, piccola storia del gigantesco mondo della follia, agli ultimi inseriti in “Album di famiglia” c’è un abisso decennale ricco di impegno. E questo abisso porterà alla luce le perle più preziose durante la serata in cui l’artista, scrittore, attore e cantautore si esibirà con Riccardo Ciaramelli al pianoforte e alla fisarmonica e Riccardo Corso alle chitarre. Antonio Ballarano, direttore artistico del Bad King, sottolinea: “Cristicchi ci farà comprendere nel suo live irriverente ed originale quanto la musica possa essere strumento importante per comunicare la storia, le nostre radici e le emozioni più pure”.

Floriana Lenti

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