“Il Sud è 'nu paése bellu assai,
il sole è caldo e nun si fredda mai,
il
mare è azzurro verde sperlucente
qui non si vide mai roba inquinante.
Siamo
genti felici e stracontente
non abbiamo bisogno mai di niente. Qua se campa
d'aria”. Con le parole di Otello Profazio Peppe Voltarelli stregherà
nuovamente il suo pubblico venerdì 8 aprile al Bad King alle 21.30. Il suo
spettacolo, che sta facendo il giro del mondo, approderà nel capoluogo umbro
per raccontarci nuovamente un Sud Italia fatto di meraviglie e vergogne,
bellezze e debolezze. Il talentuoso e vigoroso Peppe Voltarelli ritornerà a
Perugia con la sua voce profonda e cangiante dove si scorgono sfumature alla De
Andrè, con il suo look a metà tra il vintage e il dandy, con la chitarra a
tracolla e l’ironia piccante che strappa sorrisi anche nei racconti dal sapore più
amaro. Insomma, il bluesman della Sibaritide, diventerà un cantastorie moderno,
pronto a smascherare una pagina della storia musicale italiana da conoscere, da
capire e forse anche da accettare. “Voltarelli
canta Profazio” è il suo quarto lavoro da solista pubblicato da Squilibri
Editore; ma le novità non finiscono. Il musicista, conosciuto in campo teatrale
e cinematografico, dopo il successo del romanzo cantato e suonato “Il Caciocavallo di bronzo” ha scritto un
secondo libro: “Il Parto delle Nuvole
Pesanti. Quattro racconti al dottor Cacciatutto”. L’amore per la sua
Calabria e l’irrefrenabile desiderio di distribuire storie agli spettatori sono
le chiavi vincenti di Peppe Voltarelli che il direttore artistico Antonio
Ballarano ha rimesso sagacemente in cartellone in un mese colmo di proposte interessanti
come Simone Cristicchi il 13 aprile, Dennis Chambers il 15, Med Free Orkestra il
22, Eugenio Bennato il 27, Goffredo Degli Esposti il 29. Mercoledì 6 Voltarelli
sarà a Londra per “Songs of Italian Emigration” in concerto all’Aldgat Tower, e
noi non possiamo fare altro che aspettarlo con in testa e sulle labbra i versi ascoltati
ormai un anno fa al ritmo dello Sciakatan: “Sotto il cappello c'è una musica,
un canto di cent'anni fa.
Il cuore è un buco e cerca la
rivincita… un pedaggio per la libertà”.
Floriana Lenti
Fonte: Corriere dell'Umbria
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