sabato 16 settembre 2017

Tutti al Perso Film Festival

I beneficiari SPRAR al Perugia Social Film Festival


Nell’ambito del progetto SPRAR (Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati Politici) gestito dalla Cooperativa Sociale Perusia Onlus è stato realizzato nel settembre 2017 il progetto “Una giuria di richiedenti asilo e rifugiati per il Perugia Social Film Festival” (PERSO), con l’obiettivo di formare un gruppo di beneficiari dello SPRAR nella valutazione del cinema documentario a tematica sociale affinché partecipassero ufficialmente all’edizione 2017 del Festival in veste ufficiale di giurati. Dopo una prima fase di formazione, la Giuria ha pre-visionato i film documentari della categoria “Umbria in celluloide” (film prodotti o ambientati in Umbria) del PERSO, li ha valutati e, sulla base di motivazioni scritte, ha assegnato il premio di miglior film (1000,00 euro) e una menzione speciale.


Nato nel 2014 da un progetto della Fondazione “La Città del Sole” – Onlus, il Perugia Social Film Festival ha l’obiettivo di “raccontare, attraverso il cinema del reale, il mondo del sociale nel suo senso più ampio e nelle articolazioni più varie, con attenzione ai linguaggi innovativi della documentaristica e alla sua capacità di far dialogare generi diversi; nel costante obiettivo di avvicinare un vasto pubblico alle storie e alle tematiche affrontate”. Il Festival si articola in diverse categorie giudicate da una Giuria di critici e una del pubblico. A questo sono poi affiancate due Giurie speciali: quella dei Detenuti e delle Detenute, e quella dei Rifugiati e Richiedenti Asilo rispettivamente delegate per le categorie “Perso Short Jail” e “Umbria in Celluloide”.

martedì 5 settembre 2017

Giuseppe Magnini e le sue opere di sensibile vitalità

Camminando per le vie di Corciano, tra antiche costruzioni di pietra e profumi di pietanze umbre, ci s’imbatte in “racconti” di terra cotta e creta incastonati su un piccolo elegante palazzo in via Aldo Moro a fare da cornice al laboratorio di ricerca applicata per espressioni figurative antiche e moderne dell’eccelso artista corcianese. Le parole del critico d’arte Franco Mancini spiccano sulla porta “L’arte plastica di Giuseppe Magnini s’ispira a una realtà che è al tempo stesso mito e leggenda: e proprio a questo alone tra storia e fantasia si deve i fascino sottile che - l’artista sensibile a un glorioso passato da lui rivissuto nel quotidiano - ci trasmette, riproponendoci un mondo che è quello della nostra interiore memoria. La forza del segno, nella apparente semplicità, scaturisce da una interpretazione (tutt’altro che priva di cultura) di figure e volti colti nella loro intensa, essenziale psicologia”.
Emozionante varcare quella soglia e ritrovarsi di fronte ad opere d’arte che parlano di vicende di un passato che ci appartiene. Ceramica e terra cotta modellate, legni intarsiati, dipinti, statue di bronzo, pannelli, materiali e colori che si mescolano rivelando l’essenza di Giuseppe Magnini che, seppur umile, negli anni ha avuto svariati riconoscimenti nazionali ed internazionali. A lui sono state commissionate opere dalla Curia in esposizione permanente nei luoghi sacri più rinomati della Regione. Innumerevoli le sue istallazioni in Umbria e in tutta la penisola. Sin dal 1998 per il “Premio Nazionale di Poesia Città di Corciano” ideato da Luciano Pellegrini l’artista ha contribuito con la realizzazione del logo ufficiale della manifestazione. E’ impegnato in laboratori con i giovani che Magnini invita a: “Studiare, essere curiosi, conoscere la tecnica, ma soprattutto la bellezza del mondo che ci circonda per poi raccontarla di conseguenza. – L’artista prosegue – I ragazzi devono scoprire fino in fondo la propria vocazione, imparando a fare bene le piccole cose quotidiane”. Giuseppe Magnini rimane custode di una tradizione che si rifà ai borghi medievali, riporta a oggi una visione che spazia nel tempo e racconta la mitologia attraverso immagini che rimarranno nella storia.


Floriana Lenti

Fonte: ViewPoint

domenica 25 giugno 2017

VINCERE INSIEME!!!


Al Centro Immigrati di Perugia la Giornata Mondiale dei Rifugiati


“A porte aperte” il Centro Immigrati di Via del Favarone di Perugia ha celebrato, il 20 giugno, la Giornata Internazionale dei Rifugiati istituita dall’UNHCR. I beneficiari dei progetti SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati Politici) e “Emergenza Sbarchi 2014” gestiti dalla Cooperativa Sociale Perusia Onlus hanno raccontato la propria esperienza, hanno espresso ringraziamenti per l’ospitalità ricevuta ed hanno dichiarato le proprie aspettative in Italia. Tutti insieme, ospiti e partecipanti, hanno ricordato con un minuto di silenzio i profughi che hanno perso la vita in mare. I lavori della mattinata hanno visto la presenza dell’Assessore al Welfare, famiglia e pari opportunità del Comune di Perugia Edi Cicci che ci ha tenuto a sottolineare quanto sia “importante cooperare e unire le forze per costruire una società migliore. Essere cittadini – ha proseguito – significa rispettare le regole del Paese ospitante e per noi, invece, è sicuramente aprire i nostri orizzonti verso storie di richiesta di asilo. L’Italia, a volte, accoglie con difficoltà,ma mette in campo risorse per poter dare opportunità. Il primo passo per l’integrazione è imparare la lingua italiana, saper comunicare, subito dopo, c’è la necessità di formarsi, imparare un mestiere e partecipare ad attività di volontariato del Comune di Perugia. Essere attivi è importante per acquisire nuove competenze. Ciò che è veramente determinante è che ogni sforzo – sia da parte nostra, che da parte dei beneficiari- sia volto a raggiungere buoni risultati”. Anche Bernardetta Gasperi, Presidente della Cooperata Sociale Perusia ha spiegato il valore che ha questa giornata e come sia importante celebrare quotidianamente i profughi e i richiedenti asilo uscendo fuori dal concetto di emergenza e cercando di comprendere come poter proseguire, con idee innovative, il percorso di inserimento dei ragazzi nella nostra società. Sono intervenuti anche insegnanti L2 dei CPIA del territorio e gli ospiti della Casa di Quartiere “Casa Padre Pio” di Castel del Piano che con i racconti della loro infanzia hanno testimoniato come anche noi italiani, un tempo, siamo stati costretti ad andar via dal nostro Paese per questioni economiche. Nel pomeriggio, invece, studenti in prossimità degli esami di maturità, sono accorsi al centro immigrati per dialogare con i profughi e i richiedenti asilo e per confrontarsi insieme sulle aspirazioni di vita e sul futuro da costruire. Nei giorni scorsi i ragazzi hanno realizzato semplici barchette di carta per fare memoria dei momenti difficili affrontati e hanno voluto che queste scendessero dal cielo, sospese, come metafora di una vita che vuole raggiungere prospettive sempre più alte.

Floriana Lenti

L'articolo è stato pubblicato il 13 giugno sul Corriere dell'Umbria 




Sempre più coreani in cammino



Fonte: Rivista San Francesco Patrono d'Italia

domenica 4 giugno 2017

domenica 16 aprile 2017

BUON COMPLEANNO alla Casa di quartiere Padre Pio


Sette candeline sono state spente l’11 aprile per il compleanno del Centro Diurno per anziani “Casa di Quartiere Padre Pio” di Castel del Piano a Perugia. Nata il giorno della Divina Misericordia “l’esperienza che festeggiamo, differentemente dalle altre cose, - ha affermato l’Assessore Edi Cicchi- dopo sette anni non è in crisi, anzi, ridona forza, bellezza e speranza a tutti coloro i quali la frequentano e la conoscono”. Gestita dalla Cooperativa Sociale Perusia e dalla Parrocchia Santa Maria Assunta che ha già visto nascere la Chiesa Padre Pio con il contributo del Comune di Perugia, la Casa degli anziani è un’oasi di pace, un luogo in cui i ricordi diventano patrimonio della collettività e dove i sorrisi, le attività svolte, la gioia della condivisione poteranno ad aprire ulteriori momenti di aggregazione e sostegno.
I nonni ospiti, guidati da Enrico De Meo e Benedetta Rocchi di “PaneDentiTeatro” e sostenuti dagli operatori, sono diventati dei veri e propri attori, restituendo al pubblico accorso numeroso lo spettacolo “Il gusto dei ricordi” con tantissimi spunti di riflessione, che ha saputo dare una nuova veste all’età che avanza e che – come è scritto nelle Sacre Scritture - “Nella vecchiaia daranno ancora frutti”.
Bernardetta Gasperi, Presidente della Cooperativa Sociale Perusia, dopo i saluti iniziali ha ricordato: “Da sette anni ogni giorno il nostro cammino prosegue con gioia. Gli operatori, gli ospiti e i volontari quotidianamente si spendono creando un clima accogliente. Ognuno è prezioso e dà il proprio contributo. Sono commossa nel vedere quello che siamo riusciti a realizzare fino ad ora”. Ed anche Don Francesco Buono, Parroco dell’Unità Pastorale di Castel del Piano, Pila, Bagnaia e Pilonico Materno, ha sottolineato come “L’aria che si respira nella Casa di Quartiere è densa d’Amore, tutto fa parte di un progetto più grande, che da Padre Pio giunge adesso a noi e che rimarrà in eterno. Il male ha tentato di abbattere anche questo luogo, ma l’Amore ha reso tutto ancora più bello. Queste sono le giuste premesse per proseguire il nostro impegno e per dare ai nonni anche dei nipoti con la prossima apertura del Centro della Misericordia - La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d’angolo”.



Floriana Lenti

Pubblicato su La Nazione il 14 aprile 2017 pagina 7

giovedì 30 marzo 2017

Rifugiati politici e richiedenti asilo all’Oasi naturalistica del Trasimeno

Una mattina di sole, nel cuore verde dell’Italia, sulle rive del Lago Trasimeno, tra canneti e vegetazione dai colori e dai profumi primaverili, i beneficiari del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati politici (Progetto SPRAR) e del progetto prefettura “Emergenza Sbarchi 2014” gestiti dalla Cooperativa Sociale Perusia hanno potuto ammirare le bellezze del territorio in cui sono ospitati. Il 29 marzo, infatti, si è svolta una visita culturale guidata all’Oasi Naturalistica La Valle a San Savino. Nell’area sud orientale del Trasimeno, importante tappa di sosta, svernamento e nidificazione per oltre duecento specie di uccelli migratori, si è potuto assistere alla pratica di inanellamento di due esemplari di capinere. I quaranta alunni si sono anche dilettati con cannocchiali alla mano nel birdwatching mostrando interesse e notevole desiderio di approfondire le rotte dei volatili spesso provenienti dal nord per giungere fino alle terre africane e viceversa. I percorsi osservati sono stati incentrati anche sulle tematiche dell'acqua, della biodiversità, del paesaggio, dell'energia ed hanno consentito ai richiedenti asilo e ai rifugiati politici di avere un primo contatto con gli ambienti naturali vivendoli come luoghi di esperienze concrete. Gli operatori della Cooperativa Sociale Alzavola, che si occupano della “gestione del patrimonio naturale” e che dal 2009 gestiscono l’oasi naturalistica sul lago Trasimeno hanno spiegato l’importanza del territorio lacustre e hanno sottolineato come il rispetto di tale ambiente contribuisca al benessere di ogni persona.


Floriana Lenti