martedì 5 settembre 2017

Giuseppe Magnini e le sue opere di sensibile vitalità

Camminando per le vie di Corciano, tra antiche costruzioni di pietra e profumi di pietanze umbre, ci s’imbatte in “racconti” di terra cotta e creta incastonati su un piccolo elegante palazzo in via Aldo Moro a fare da cornice al laboratorio di ricerca applicata per espressioni figurative antiche e moderne dell’eccelso artista corcianese. Le parole del critico d’arte Franco Mancini spiccano sulla porta “L’arte plastica di Giuseppe Magnini s’ispira a una realtà che è al tempo stesso mito e leggenda: e proprio a questo alone tra storia e fantasia si deve i fascino sottile che - l’artista sensibile a un glorioso passato da lui rivissuto nel quotidiano - ci trasmette, riproponendoci un mondo che è quello della nostra interiore memoria. La forza del segno, nella apparente semplicità, scaturisce da una interpretazione (tutt’altro che priva di cultura) di figure e volti colti nella loro intensa, essenziale psicologia”.
Emozionante varcare quella soglia e ritrovarsi di fronte ad opere d’arte che parlano di vicende di un passato che ci appartiene. Ceramica e terra cotta modellate, legni intarsiati, dipinti, statue di bronzo, pannelli, materiali e colori che si mescolano rivelando l’essenza di Giuseppe Magnini che, seppur umile, negli anni ha avuto svariati riconoscimenti nazionali ed internazionali. A lui sono state commissionate opere dalla Curia in esposizione permanente nei luoghi sacri più rinomati della Regione. Innumerevoli le sue istallazioni in Umbria e in tutta la penisola. Sin dal 1998 per il “Premio Nazionale di Poesia Città di Corciano” ideato da Luciano Pellegrini l’artista ha contribuito con la realizzazione del logo ufficiale della manifestazione. E’ impegnato in laboratori con i giovani che Magnini invita a: “Studiare, essere curiosi, conoscere la tecnica, ma soprattutto la bellezza del mondo che ci circonda per poi raccontarla di conseguenza. – L’artista prosegue – I ragazzi devono scoprire fino in fondo la propria vocazione, imparando a fare bene le piccole cose quotidiane”. Giuseppe Magnini rimane custode di una tradizione che si rifà ai borghi medievali, riporta a oggi una visione che spazia nel tempo e racconta la mitologia attraverso immagini che rimarranno nella storia.


Floriana Lenti

Fonte: ViewPoint

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