martedì 28 giugno 2016

L'amore vince tutto! Cesare Bocci e Daniela Spada si raccontano in "Pesce d'Aprile"


Fa venire le lacrime agli occhi, fa sorridere, fa piangere e fa riflettere. Il messaggio è: “ce la puoi fare!”. Cesare Bocci e Daniela Spada si raccontano nel libro scritto a quattro mani “Pesce d’Aprile” sottotitolo “Lo scherzo del destino che ci ha reso più forti” (Edito Sperling e Kupfer).  Lui il Mimì Augello de il Commissario Montalbano e lei ideatrice e curatrice del blog www.cucinaamoremio.com saranno a Perugia alla Libreria Grande di Ponte San Giovanni mercoledì 29 giugno alle 18.00. Gli autori mettono a nudo le proprie fragilità senz’alcuna autocelebrazione, in modo semplice, scorrevole, sorprendentemente naturale. Una storia di rinascita: tutto inizia con un mal di testa, sedici anni fa, dopo il parto della piccola Mia. Poi il buio, venti giorni di coma. Lo scherzo del primo aprile è un embolo crudele che va proprio a scoppiare nel cervelletto di Dany, è così che la chiama il compagno. E ad un tratto la vita della protagonista cambia e come in un effetto domino anche tutto il resto viene travolto.  
Una linea di separazione, l’ictus. C’è il prima e c’è il dopo, quest’ultimo non è affatto semplice. Le lunghe attese, il senso d’impotenza, la speranza per ogni piccolo miglioramento, i taxi per andare a fare fisioterapia, l’ascensore troppo piccolo per una sedia a rotelle, l’accettazione della mamma da parte di una bambina che è riuscita a camminare prima che sua madre imparasse nuovamente a farlo, la determinazione finale che vince la malattia. Tutti questi elementi si susseguono lasciando il lettore incollato alle pagine del libro.
Tanti uomini scappano di fronte a ciò che è più grande di loro, Cesare rimane. E cos’è l’amore vero se non rimanere? Cesare lo fa con devozione ed è capace di annullare il resto e divenire pilastro portante per la sua compagna. E’ presente. E’ la prova che l’amore vince tutto.
Tante donne si sarebbero demotivate ascoltando parole quali: “Non camminerà più”. Daniela reagisce, supera se stessa mostrando una forza incredibile e poi insegna a tutti a non mollare mai, a ricominciare dalle piccole cose quotidiane. 
Anche Mia a suo modo comunica quanto sia importante avere accanto una persona che nonostante si senta respinta e rifiutata ti mostra amore incondizionato. 
Nel libro, poi, vengono affrontati con ironia e senso critico temi che coinvolgono tutti come la malasanità, il sistema italiano che non riconosce ancora i diritti a tutte le coppie, gli ostacoli che trovano le persone disabili. Infine, quello che riecheggia, è un grazie smodato ai veri amici, ai familiari, ai colleghi di lavoro, eppure, il grazie più grande dovrebbe essere rigirato ai protagonisti e autori. Sì, grazie, perché storie come quella raccontata possono far sentire meno soli, perché le parole interiori che devono vibrare sono “ce la puoi fare”, perché la vita è un dono e va accettata, vissuta, amata. 

Floriana Lenti

(La prima parte dell'articolo è stata pubblicata sul Corriere dell'Umbria)


3 commenti:

  1. Grazie per le tue bellissime parole. Sei una persona fantastica.

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  2. mi hai incuriosito. domani ci vediamo in libreria.

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  3. Sei stata semplicemente fantastica Floriana, grazie per questo momento di crescita e riflessione. Quando presenti il prossimo libro? Manu

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