domenica 10 gennaio 2010

in poco tempo

Non può terminare questa giornata senza che nulla sia scritto. Non possono volare via i giorni senza lasciare un segno. Come imprimere sentimenti altalenanti ed instabili seppur dettati dalla ragione? Come spiegare quello che accade senza divenire “di parte”? 10 gennaio 2010, quando tornerà questa combinazione di numeri? Il 10 era il numero perfetto per i greci.

Secondo la profezia Maya nel 2012, il 21 dicembre, dovrebbe terminare il mondo, alcuni sostengono che ci sarà qualcosa di eclatante che modificherà radicalmente tutto quello che gli uomini conoscono. Personalmente credo che nonostante l’intervento malsano degli abitanti della terra, questo pianeta resisterà e ci stupirà, ed il 22 dicembre ci ritroveremo con tutto quello che abbiamo creato, con le nostre paure e i nostri sogni, con figli da sfamare e il lavoro da portare a termine. Forse si saranno estinti altri animali, ma l’uomo rimarrà. L’effetto serra si avvertirà maggiormente, ma la disoccupazione o l'integrazione di stranieri saranno ancora problemi sociali da risolvere.

In questi dieci giorni solo un pensiero mi ha tormentata: non ho scritto il consueto bilancio di fine anno e non ho segnato sul mio taccuino i nuovi buoni propositi per il futuro. Un foglio bianco mi ossessiona: arrivata fin qui, come posso procedere? Certo, il tempo scorre, inesorabile ticchettio di secondi tutti uguali quasi celato dal da farsi. Non sarà mica la volontà di una sola persona a modificare il corso degli eventi di un paese, di una regione, di una nazione o del mondo. Non è possibile però pensare che non si possa essere attori e protagonisti del proprio presente. Ho pochi consigli da dare e forse nulla da insegnare. Spinta dalla curiosità voglio solo sapere e provare ad agire per raggiungere una sorta di “equilibrio interiore” funzionale poi a ciò che mi circonda. Ho spesso fatto appello ad una semplice frase, che col tempo ho interiorizzato rendendola artefice del mio cammino: non c’è pace senza giustizia! E non sarebbe giusto non comunicare, non far girare le notizie, non mettere in rete per raggiungere obiettivi comuni.

E’ giunto il momento di fare qualcosa di importante, di significativo, di rivoluzionario; non saprei dire esattamente cosa, ma proverò ad indagare insieme a chi avverte il bisogno di migliorare.

Io ci penso, e tu?

7 commenti:

  1. io ci penso ogni giorno, ma spesso resto ferma.
    bisogna trovare il modo, perchè siamo noi il Presente e la generazione che nella storia detta i cambiamenti significativi, quelli importanti per un futuro possibile.
    bisogna comunicarlo, COMUNICARCELO ogni giorno.
    che torni la meritocrazia
    che cessino le LINGUE in movimento che acquisiscono potere col passar del tempo.
    al pensiero positivo
    NOI CI SIAMO, RESTIAMO E MIGLIOREREMO TUTTO QUEL CHE CI CIRCONDA.
    sora G

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  2. Penso che il tempo sia una convenzione, così come le scadenze e le mete che ci poniamo. Penso che, se veramente vogliamo migliorarci, ogni giorno può essere il nostro capodanno.
    Anto

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  3. mutatis mutandis..mi diceva la mia insegnante di latino e continuava...'che non significa cambiarsi le mutande...anche se comunque bisogna fare anche questo!!' Scherzava la suora...era un anima gioiosa...ecco, è solo questo che invidio alle persone, l'essere sereni, aver fiducia nel cambiamento positivo, nell'aver speranza ,sempre e comunque. io non ci credo più, vedo che tutto cambia ma in peggio, lentamente si scivola verso la fine, tutti, inesorabilmente. ad una certa età ti rendi conto che la tua presenza nell'economia dell'universo è uguale a zero. Poi ho uno scatto di ribellione e penso al mio nipotino e vorrei per lui un futuro migliore e allora ...sorrido e ci credo. Di nuovo.

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  4. Io penso e sento che molti di noi vorrebbero intraprendere quel percorso di cambiamento che ormai si avverte come un'esigenza forte e perentoria di esserci in questo spazio e in questo tempo, tempo che spesso ci ha tolto anche la possibilita' di intravedere la via, lo spiraglio di luce, in fondo al tunnel. E questo sforzo individuale di molti di noi, spesso fa fatica a diventare comune e va a scontrarsi con la realta' di ogni giorno, forse manca la condivisione, per far si che questo tentativo individuale diventi collettivo. Ma penso anche e sento che questo pensarci ed esserci costituisce anche un punto di non ritorno, perche se abbiamo deciso di esserci e' perche siamo consapevoli di questo tempo che ci sfugge tra le dita e in cui noi, non ci riconosciamo piu. Questo pensarci alacramente, e' una sorta di presa di responsbilita', un andare incontro alla vita cecando di costruire ogni giorno un po' di quel cambiamento che e' ormai irrinuciabile. Se sono qui e mi sento responsabile non posso tornare indietro.
    E questo blog, nel suo piccolo, mi sembra un buon inizio in questo percorso da intraprandere.
    In Bocca al lupo!
    Carla G.

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  5. [...] non ho scritto il consueto bilancio di fine anno e non ho segnato sul mio taccuino i nuovi buoni propositi per il futuro. Un foglio bianco mi ossessiona [...]
    Riprendo un piccolo brano di ciò che hai scritto e ti chiedo: sei davvero convinta di dover "mettere nero su bianco" ciò che hai fatto e ciò che dovrai fare?
    Tu sei un vulcano di idee, non auto-limitarti scrivendo una lista; sei una ersona piena di cuore e dalle mille azioni: una pagina (anche se lunga all'infinito) non riuscirebbe a contenere nemmeno una mimima parte del consuntivo dela tua vita.
    Ma, se può esseri di aiuto, io mi sento come una briciola delle belle cose che hai fatto nell'anno passato.
    Grazie!

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  6. ...ho chiuso il 2009 stanca e forse delusa ma con tanta voglia di ripartire e tanta voglia di fare, anche se non ho ancora stilato la lista del da farsi per il nuovo anno,a pensarci bene con tutto quello che sta accadendo,ogni giorno dovrebbe essere un nuovo anno per mettere in pratica i buoni propositi,ma soprattutto cercare di porre rimedio per quanto possibile a tutto ciò che crea sofferenza intorno a noi.
    Sarà il 22 dicembre 2012 l'inizio di quel cambiamento tanto atteso che tutti noi fortemente desideriamo?

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  7. Desidero ringraziarvi per le vostre parole e la grinta che mi state trasmettendo (e sono sicura che continuerete a darmi).
    Il cambiamento è necessario, è una tecnica che ci fa sentire utili, vivi, importanti... Non bisogna mai stare fermi (anche quando si crede che la propria presenza nell'economia dell'universo sia uguale a zero) altrimenti ci si arena e si viene risucchiati in un sistema dove siamo solo pedine in mano a potenti.
    Grazie sora G per il tuo sostegno costante, grazie Anto per l'ottimismo, crepi il lupo Carla G. e grazie per la tua capacità di rialzarti e lottare, grazie Susanna (esempio di mamma affettuosa e di scrittrice illustre) per i tuoi consigli (TI PROMETTO CHE NON MI AUTO-LIMITERO', ANZI... TEMO IL CONTRARIO), ed infine grazie a te AleP per la tua presenza attiva e che mi dà l'entusiasmo per non arrendermi mai.
    Grazie a tutti!!!

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