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sabato 30 gennaio 2010
energia positiva!!!
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mercoledì 27 gennaio 2010
un numero
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mercoledì 20 gennaio 2010
senza colore
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Quando frequentavo le elementari avevo una compagna di banco adorabile. Sapeva disegnare benissimo ed aveva una grafia decisamente meglio della mia. Si dimenticava a casa spesso i pennarelli, ma ricordo che condividevamo i miei con piacere; io li rovinavo, lei sapeva trattarli con cura. Masticavo le matite, lei non ha mai messo oggetti di cancelleria in bocca. I suoi capelli nerissimi e riccissimi stimolavano la mia immaginazione: spesso provavo a stenderli, quasi le facevo male per tirarglieli, ma ritornavano imperterriti al loro posto, ordinatamente disordinati.
Nei pomeriggi di inverno alcune volte veniva a fare i compiti a casa ed io l’annusavo e la osservavo intensamente inebriata dalle pupille che non si distinguevano dall’iride. Anni prima ebbi in regalo una bambola che le assomigliava molto, nei miei giochi era campionessa di corsa e sapeva pattinare su qualsiasi superficie. I miei genitori quando lei veniva a casa ci preparavano la cioccolata calda e mi incantavo nel vedere le sue labbra che si confondevano con il marrone nella tazza, la sua pelle era ancora più scura di quando trascorrevo tutta l’estate sotto il sol cocente pugliese in ammollo nell’acqua salata. Mi dissero che la sua casa era oltre quel mare, ma io non vedevo che l’orizzonte e non capivo come avesse fatto a nuotare per tante ore… Un giorno mi inoltrai a largo oltre le boe, ma quella linea che mescolava terra e cielo, di un color ciano avvolte intenso ed altre meno, rimaneva sempre lì. E avevo l’affanno. Immagino che la stessa sensazione la si possa provare almeno triplicata quando si sta su un barcone super affollato…
Adesso, dopo gli anni trascorsi su banchi di scuola fino all’Università posso affermare: “avrei voluto più amiche come lei, almeno il 50% in più”. Alle elementari acquisivo tutto con naturalezza, certo ammetto che mi è stato fatto notare che il 90% del tempo avevo la testa tra le nuvole, eppure inconsciamente apprendevo e soprattutto lo facevo godendo della presenza di coetanei. Non avrei mai detto che prima o poi ci sarebbe stato bisogno addirittura di imporre un tetto massimo di stranieri nelle classi. Il 30% potrebbe essere ragionevole (se si escludono i nati in Italia) eppure bisogna rapportare il dato al totale degli immigrati in Italia. Il dilemma che mi assale a questo punto è: razzismo o integrazione?
Carissima Sara, amica di giorni spensierati, spero tu sia felice ovunque ti trovi nel mondo. Sappi che se il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini si fosse pronunciata sulla questione anni fa, mi sarei battuta per averti comunque sempre accanto. Mi hai insegnato più tu di mille maestre messe insieme... spero che la ministra trovi lungo la sua strada compagne come te!
giovedì 14 gennaio 2010
ogni volta che vorrai
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lunedì 11 gennaio 2010
In una sola notte
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Dopo le feste natalizie, di norma, si rallenta un po’ con la frenesia dei regali, di acquisti esagerati, di spese spesso azzardate e inutili. E’ vero, iniziano i saldi, mille servizi su vari tg ci insegnano a badar bene ai cartellini e a non cader vittime di tranelli commerciali… E poi, “durante una tale crisi” –come spesso si sente dire di questi tempi- non si potrà mica esagerare, no?
I soldi spesi meglio nella mia breve vita sono quelli per i LIBRI. La LETTURA: per me un’innata passione che spesso sfocia quasi nel fobico. Sapere, conoscere, aspettare il giorno dell’uscita nelle librerie delle ultime novità letterarie di autori noti e meno. Possedere e/o regalare un testo “ricco” a poco prezzo è possibile ed emozionante, e se volete fare una prova non perdetevi “In una sola notte”. Il libro è una raccolta di racconti di autori già affermati del panorama letterario attuale, è a cura di Girolamo Grammatico ed il ricavato andrà a sostenere il progetto "SHAKER, pensieri senza dimora", giornale di strada su cui scrivono persone senza dimora, nato alla stazione di Roma Termini nel 2007.
100 pagine dense di storie che vogliono denunciare lo stato di povertà che si nasconde nelle nostre strade e che ormai tendiamo a non vedere o ancor peggio ad avvertire come un fastidio. Da poco edito e già in ristampa!!!
Per saperne di più http://percezionesociopatica.blogspot.com, oppure http://www.ecedizioni.it
domenica 10 gennaio 2010
in poco tempo
Non può terminare questa giornata senza che nulla sia scritto. Non possono volare via i giorni senza lasciare un segno. Come imprimere sentimenti altalenanti ed instabili seppur dettati dalla ragione? Come spiegare quello che accade senza divenire “di parte”? 10 gennaio 2010, quando tornerà questa combinazione di numeri? Il 10 era il numero perfetto per i greci.
Secondo la profezia Maya nel 2012, il 21 dicembre, dovrebbe terminare il mondo, alcuni sostengono che ci sarà qualcosa di eclatante che modificherà radicalmente tutto quello che gli uomini conoscono. Personalmente credo che nonostante l’intervento malsano degli abitanti della terra, questo pianeta resisterà e ci stupirà, ed il 22 dicembre ci ritroveremo con tutto quello che abbiamo creato, con le nostre paure e i nostri sogni, con figli da sfamare e il lavoro da portare a termine. Forse si saranno estinti altri animali, ma l’uomo rimarrà. L’effetto serra si avvertirà maggiormente, ma la disoccupazione o l'integrazione di stranieri saranno ancora problemi sociali da risolvere.
In questi dieci giorni solo un pensiero mi ha tormentata: non ho scritto il consueto bilancio di fine anno e non ho segnato sul mio taccuino i nuovi buoni propositi per il futuro. Un foglio bianco mi ossessiona: arrivata fin qui, come posso procedere? Certo, il tempo scorre, inesorabile ticchettio di secondi tutti uguali quasi celato dal da farsi. Non sarà mica la volontà di una sola persona a modificare il corso degli eventi di un paese, di una regione, di una nazione o del mondo. Non è possibile però pensare che non si possa essere attori e protagonisti del proprio presente. Ho pochi consigli da dare e forse nulla da insegnare. Spinta dalla curiosità voglio solo sapere e provare ad agire per raggiungere una sorta di “equilibrio interiore” funzionale poi a ciò che mi circonda. Ho spesso fatto appello ad una semplice frase, che col tempo ho interiorizzato rendendola artefice del mio cammino: non c’è pace senza giustizia! E non sarebbe giusto non comunicare, non far girare le notizie, non mettere in rete per raggiungere obiettivi comuni.
E’ giunto il momento di fare qualcosa di importante, di significativo, di rivoluzionario; non saprei dire esattamente cosa, ma proverò ad indagare insieme a chi avverte il bisogno di migliorare.
Io ci penso, e tu?