Sembra di entrare nel grande schermo, di
camminare negli splendidi paesaggi che dal bresciano, passando per il
territorio campano, arrivano fino alla Basilicata. Si ha l’impressione di
parlare direttamente con la signora Maria, con il sindaco, con il maresciallo e
gli altri personaggi; è quasi come vivere le vicende insieme ai due
protagonisti principali. Tutto
è fluido, naturale, realistico, particolarmente ironico nel secondo
lungometraggio “Due un po’ così” (distrubuito
da Jimbo) del regista di Buccino, Daniele
Chiariello, che da questa sera alle 21.00 a Città di Castello sarà
proiettato al Nuovo Cinema Castello di Piazza
Gioberti fino a giovedì 16. Non solo un film, dunque, ma un’esperienza che
coinvolge a livello sensoriale ed emotivo. Arrivato in Umbria lo scorso fine settimana presso il cinema Méliès
di Perugia “Due un po’ così” si potrà vedere, sviscerare e commentare con il regista Daniele Chiariello e l’attore
tifernate Paolo Granci.
Già corrono velocemente le critiche
positive, il nuovo progetto del regista campano, in circolazione nelle sale
cinematografiche dal 23 febbraio e che meriterebbe più spazio nella
distribuzione nazionale, potrebbe divenire una brillante serie televisiva,
sicuramente l’azzeccata coppia Angelini-Granci
funziona.
Gli argomenti toccati sono la ricerca del
lavoro, agognato paradossalmente al Sud; le elezioni comunali, con tutti i
sotterfugi possibili per ottenere i voti; l’immigrazione, con particolari e
stupefacenti risvolti narrativi; ma soprattutto l’amicizia, nata dentro e fuori
dal set, tra il rumeno Dacian e il lucano Totonno (interpretati rispettivamente
dai magistrali Paolo Granci ed
Elio Angelini) tanto simili
e al contempo differenti. Bizzarri, improbabili, a tratti bambineschi, poco esperti,
seppure volenterosi, prendono gli spettatori per mano e li accompagnano nella
storia arricchita dalla presenza di un cast di professionisti ricercato, nel
film recitano anche Peppe Servillo, Gianluca Guidi, Cristian Stelluti, Melina
Caggiano, Carmine Caputo. Se si potesse aggiungere un sottotitolo al film “Due un po’ così” sarebbe “trovano insieme la strada giusta”. Le musiche, infine, ideate e realizzate dal
regista stesso, creano il collante perfetto restituendo il senso generale delle
vicende che fanno sorridere, emozionare e riflettere.
Floriana Lenti
OGGI SUL CORRIERE DELL'UMBRIA A PAGINA 11
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