venerdì 26 marzo 2010

Non saprei se ridere... o piangere?! NON E' LA RAI









Capita sempre meno di SENTIRSI PARTE INTEGRANTE DI UN MOVIMENTO, DI UN GRUPPO, DI UNA REALTA’ SOCIALE. La notte tra il 25 marzo ed il 26 marzo: NON SONO STATA IL SOLITO PESCE FUOR D’ACQUA. “La serata evento organizzata da Michele Santoro e dalla Fnsi al Paladozza di Bologna ottiene oltre il 13% di share” si legge su un lancio Ansa. Più di 125mila accessi contemporanei su Raiperunanotte in streaming! Allora siamo capaci di fare qualcosa?! Siamo in grado si FARCI SENTIRE?! Questa notte per me è stata uno spiraglio di luce nel cielo ricoperto di nuvole fatte di censura e giornalisti piegati a “leggi ed obblighi” editoriali.

“PASSEGGIANDO NEL WEB” ho letto:

Santoro fa 12 minuti di introduzione. Peggio di un remix di Disco inferno.

Santoro: “Non siamo al fascismo”. Non ci sono abbastanza soldi per le villeggiature.

“Non voglio tirare Napolitano per la giacchetta”. Sennò sbava.

I fan di Berlusconi invitano Santoro ad andare a lavorare. Cazzeggiando in piazza.

L’inviato di Santoro insultato dai manifestanti del Pdl. Tutti e dieci.

Piovani: governo ladro.

La sigla di Annozero è suonata dal vivo. Dai musicisti licenziati dalle orchestre d’Italia.

Sul palco un comico che ha fatto fortuna con il tormentone “Povero Silvio”. Ma non è Ghedini.

L’apertura della serata affidata a Cornacchione. Poi dice che non c’è dietro il Pd.

(Cornacchione imita Berlusconi. Ma fa meno ridere)

Berlusconi manda affanculo tre volte al giorno. Siamo comunque ampiamente in vantaggio.

Gli ascoltatori di Travaglio riescono a guardare la luna invece del dito. Quello lo sentono.

Floris: “Tutto sta scendendo di livello”. Tranne la merda.

Parla Floris e il pubblico applaude. Ma forse ha segnato la Juve.

L’intervento di Floris è talmente banale che la sua faccia anonima sembra sincera.

La trasmissione fila via, liscia come l’ovvio.

Gad Lerner sembra più incisivo di Floris. Un crescendo che culminerà con Marzullo.

L’Agcom multa il Tg1. Per pubblicità ingannevole.

Barbara Serra: “Da Londra l’Italia è vista come un’anomalia”. E la vicinanza non migliora l’impressione.

DA UN BLOG SERISSIMO: http://www.spinoza.it/

lunedì 22 marzo 2010

è primavera!


La primavera è iniziata. Ieri era un giorno speciale, dedicato alla lotta contro le mafie, dove anche nel silenzio di una macchina in corsa da Milano a Perugia si poteva udire l’eco dei nomi delle vittime di un sistema corrotto. Dopo la manifestazione di Libera (censurata dal Tg1) ho assaporato sprazzi di una “vita diversa”: Milano che incalza, corre frenetica, palpita divisa completamente in due tra chi rincorre il successo e chi si arrende al qualunquismo. Il grigio del cielo non mi ha incupita, ma è indubbio che avrei gradito il sole. Sentivo comunque dentro i miei respiri e nei pensieri l’annuncio della primavera, l’apertura interiore al “risveglio” della natura e degli uomini, alla "rinascita" di una mia coscienza che da molto tempo mi ha solo sussurrato la via, senza parlare a voce alta, senza mai dire tutto scanditamene. Credo che qualcosa, ormai, sia cambiato per sempre, ed io non posso che accettare, sorridere, riflettere sulle mie responsabilità. Dicono che la bella stagione sia propizia di nuovi auspici e buoni propositi, ed è forse per questa ragione che l’Unesco ha scelto il primo giorno di primavera per celebrare la Giornata Mondiale della Poesia.
Ed è con le parole di Alda Merini, nata proprio il 21 marzo di 79 anni fa e scomparsa da poco, che voglio voltare pagina…

Non ho bisogno di denaro. 

Ho bisogno di sentimenti, 

di parole, di parole scelte sapientemente, 

di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze, 

di sogni che abitino gli alberi, 

di canzoni che facciano danzare le statue, 

di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti. 

Ho bisogno di poesia, 

questa magia che brucia la pesantezza delle parole, 

che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

venerdì 19 marzo 2010

semplicemente... grazie!


Esistono persone speciali, che negli occhi hanno quella scintilla che fa vibrare il cuore a chi li osserva. Ci sono persone che sanno dare, senza mai pretendere di ricevere; che sanno amare con stile, incondizionatamente! Ci sono uomini che considero EROI che tornano a casa con le mani rovinate, che fanno i turni di notte nelle fabbriche per portare a casa un pezzo di pane, che si privano anche dell’essenziale per rendere felice i propri figli. E poi sanno godersi i piccoli momenti di gioia come fossero perle rare, sanno conquistare qualcosa di importante giorno per giorno, sanno porsi obiettivi e raggiungerli stringendo i denti senza darlo a vedere, con lo sguardo sereno e il cuore puro. Conosco persone capaci di strapparmi sorrisi anche nelle crisi più nere, che sanno essere la stella da seguire, esempi di buona condotta.

Ci sono persone che cambiano la storia iniziando dal piccolo, dalla famiglia; che ti portano per strada e ti spiegano quello che vedono con generosità, altruismo e rispetto per gli altri!

E mi sento fortunata oggi, come in tutti i giorni della mia vita, perché io conosco un uomo speciale, unico, direi quasi indescrivibile. Non so se so dimostrarlo, se sono fonte di orgoglio per lui, ma sono riconoscente al mio papà ogni istante… ed è la fonte inesauribile della mia speranza e della mia voglia di andare avanti!!!

Grazie papà!

venerdì 12 marzo 2010

TeTra

Color porpora i sentimenti che sfregano tra loro

Occhi sbarrati dinanzi ad un muro in costruzione

Ombre si muovono di notte allegre

Facendo percepire allo spettatore errante ciò che non si potrà mai avere

Difficile descrivere ciò che fugge ed invece c’è

Come un essere sempre più lontano

Di cui si sente il fiato sul collo

Questo buio è luce

Questa assenza lascia sulla pelle impronte sanguinanti si denti aguzzi

Disseta con costanza il ruscello infetto

Le labbra già colme di veleno

La porta è quasi chiusa

Restare attoniti

Immobili

Silenziosi

Inermi

Cercando solo di non soffocare

Un palpito improvviso

Lesto arriva

Per sentenziare che forse non è tutto finito

COLONNA SONORA:

Joy Division - Atmosphere

martedì 9 marzo 2010

alle donne

A quelle donne che, forti della loro debolezza, ci hanno insegnato a stare al mondo. Donne che non si vergognano di piangere per dire un dolore fitto nella carne e nell’anima.
A quelle donne che ci hanno spiegato che amare non è solo l’infinito di un verbo... infinito, ma anche aggettivo femminile plurale che si addice alle lacrime e a certe giornate.
Donne capaci di danzare tra le macerie del tempo e delle storie e di cogliere la grazia nelle cose quando tu vedi miseria.
Donne che se sono nate dalla costola di un uomo lo hanno fatto una volta sola. Poi hanno iniziato a partorire loro: futuro, speranza, bellezza e bambine e bambini.
Né angeli, né nuvole le donne d’Africa per le quali chiediamo a voce alta il Nobel della pace perché pagano il prezzo più alto e tengono più alta la lampada.
Donne dell’8 marzo ma anche del 9, del 10 e dell’11.
Donne veline poche. Donne vela tante.
Capaci di raccogliere il vento per spingere in avanti la barca.
Donne che modellano la creta della precarietà a scultura.
Opere d’arte che profumano il mondo.

Di Tonio dell'Olio in Mosaico dei giorno, 8 marzo 2010