giovedì 12 marzo 2015

La notte scorre nel segno di Dorian Gray. Sulle tracce dello storico locale anni '90



Quando si chiudono le saracinesche, si serrano gli scuri, si abbassano le persiane e le luci si spengono lasciando il posto a tenue luminescenze al neon provenienti da sonnecchianti tv,  iniziano a svegliarsi le stelle. Le strade cambiano forma e colore, i ragazzi tirano fuori dagli armadi i jeans più di tendenza, le ragazze si trasformano con minigonne, tacchi e fard. Le mamme e i papà abbandonano le tensioni quotidiane sul divano. Le auto scorrono più veloci, i cuori più giovani battono ad un ritmo più sostenuto. Arriva sovrana la notte, quella notte a cui si riferiva Lorenzo Cherubini nel 1995, quella notte in cui tutto “è più bello, si vive meglio, per chi fino alle cinque non conosce sbadiglio...”, e poi si può conoscere la gente che “sopravvive sempre, nascosta nei locali confusa tra le ombre”. Sarebbe interessante se la notte durasse il doppio, almeno il tempo per potersi mettere in macchina, con un amico e con lo stereo che manda la giusta canzone in sottofondo, magari “Because the night” di Patti Smith, da ascoltare fino alla fine, fino alla rivelazione: “Because tonight there are two lovers, if we believe in the night we trust, because tonight there are two lovers”. E poi, di tanto in tanto fare una sosta, entrare nei locali e nelle discoteche, sentire il calore di tanti respiri vicini, di corpi che si agitano al suono delle più variegate ritmicità, di visi pronti ad essere immortalati in splendidi sorrisi che desiderano urlare: “Ci siamo, siamo proprio noi, e ci piace divertirci, non vi pare?”. La notte però ha le sue ore e per conoscerla un po’ meglio ce la siamo fatta raccontare da chi la vive da anni come fosse la più rara occasione per vivere, con un disco da far “switchare” in una mano ed un microfono nell’altra per carpire le menti più distratte: Simone Ferroni, in arte Mone. Organizza lo Schoolday, gestisce la City, cura anche varie feste al Velvet “Al momento sto collaborando alla realizzazione di una serata magica, che si ripete una volta all’anno: Remember Dorian Grey. Sarà l’occasione per commemorare lo storico locale in voga a Perugia negli anni ’90 e stiamo contattando i vecchi proprietari e gestori, stiamo coinvolgendo gli assidui frequentatori dell’epoca, stiamo invitando dj e fonici che hanno lasciato il segno nella memoria di tantissimi giovani che hanno frequentato le discoteche durante quel decennio. Personalmente do una mano per la comunicazione, faccio girare gli inviti su facebook. Vivo questo evento - come la serata Bomber che invece si svolge una volta al mese sempre con musica anni ’90 – con il desiderio di tenere accesa la mia antica passione. Colleziono flyer e locandine da oltre vent’anni ed amo osservare i cambiamenti che si stanno verificando nel mondo dei teenager”. Voltando lo sguardo al passato ci si chiede: come si faceva prima a darsi gli appuntamenti? Come si stava senza il cellulare? Beh, indubbiamente è cambiato il modo di concepire le relazioni umane, i social network hanno invertito usi, gusti e tendenze. Prima era più importante riempire i diari di numeri fissi e di frasi memorabili, ora la priorità è ricevere più like possibili sotto ad un selfie postato in bacheca. Ma in tutto ciò c’è un minimo comune denominatore: la voglia di sentirsi parte della storia, di avere amici, di innamorarsi e di continuare sognare.


Floriana Lenti


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