Passione, amore folle per il jazz, umiltà e voglia di costante crescita sono gli ingredienti segreti di uno dei più famosi musicisti presenti nel panorama nazionale. Di chi stiamo parlando? Dell’eccellenza del ritmo Christian Meyer, batterista di Elio e le Storie Tese. Mercoledì 23 aprile sarà a Perugia insieme ad Alfredo Ferrario e a Paolo Alderighi. La serata, organizzata da Antonio Ballarano e Juri Pecci, si prospetta grintosa, energica e originale al Bad King, locale che per tutta la stagione invernale propone gratuitamente tre live, tra questi quelli del mercoledì che sono concerti di un certo rilievo e spessore. I “Color Swing Trio” daranno vita ad uno spettacolo (preceduto da un open soundcheck previsto per le 18.30) che farà immergere il pubblico nel puro swing anni ‘30/’40 rievocando l’atmosfera retrò dei famosi Jazz Club di New York. “In casa ascoltavo jazz – racconta così la propria formazione Christian Meyer- Mio padre è stato un trombettista, suonava nell’Original Lambro Jazz Band nel dopoguerra e sono cresciuto con la musica di Amstrong, Sinatra, Ella Fitzgerald… La musica brasiliana l’ho approfondita in Germania quando sono andato per ragioni di studio ed ho potuto fare le mie prime esperienze da professionista. Dopo essermi fatto un po’ le ossa ho conosciuto l’ambiente di Elio e le Storie Tese ed ho iniziato a frequentare gli ambienti pop rockeggianti”
Quando sei in viaggio quale musica ti piace ascoltare?
“In automobile ascolto Jarret in trio, questa musica mi riempie. Generalmente mi appassionano i grandi improvvisatori e non sono tanti. Mi piacciono per esempio i Led Zeppelin, ma anche dischi italiani come quelli degli Area, di Lucio Dalla, di Battisti. Adoro tutti i pezzi musicali che coniugano melodia con estemporaneità”.
Hai suonato anche con Mina…
“Sì, abbiamo lavorato insieme per Pappa di latte, registravamo direttamente durante le prove, è una grande professionista, un talento vero, non dovevamo rifare il pezzo più di due volte e già tutto era perfetto”.
Insegni da anni e lo fai in tutte le città in cui vivi. Cosa ti trasmette questa esperienza?
“Mi piace rimanere in contatto con i più giovani. Insegnando si ricevono informazioni, si capisce qual è il futuro della musica; è un momento bilaterale. Sono già obsoleto, beh, chi suona da cinquant’anni lo è, dare lezioni di batteria mi aiuta a tenermi aggiornato”.
Ad ottobre il Bad King ha ospitato un altro batterista di fama nazionale: Ellade Bandini. In quale rapporto siete?
“Ellade Bandini è un grande amico, mi ha dato e mi dà una via da seguire, sa vivere nel mondo, ha comprensione e passione per quello che lo circonda. E’ riuscito a coinvolgere le nuove generazioni come la mia, diciamo che è il San Francesco del settore ed ha infuso rispetto per gli altri e per la musica. Con lui ed altri grandi maestri come Tullio de Piscopo ogni anno facciamo una cena e stiamo bene insieme. Il mestiere di batterista ci unisce e siamo consapevoli che debba essere trasmesso, non è più come negli anni ’70 che c’era competizione e rivalità. Ogni collaborazione è un arricchimento, l’ho scoperto suonando anche con Santana… La gente forte, i big della musica, sono quelli che pur avendo fatto una grande gavetta comunicano una semplicità disarmante. Si rapportano con gli altri come se fossero i vicini della porta accanto. Suonano, si divertono e l’insegnamento sta proprio a livello umano. Molti si portano il peso di sofferenze e di rinunce per essere arrivati ad un così alto livello ed è per questo che manifestano un rispetto tangibile per il tecnico, per il cameramen e per chi suona con loro. Un musicista, per diventare tale, deve compiere vari passaggi, deve partire dalla sala prove e non deve dimenticare le proprie radici”.
Di cosa ti stai occupando in questo periodo?
“Sto facendo il musicista su Rai 2 con Elio e le Storie Tese, portiamo avanti un progetto che ci sta impegnando tutti i giorni”.
Com’è lavorare con Elio?
“Elio ha fatto i suoi studi, è una persona semplicissima, è un anti vip, pur lavorando in tv non è inserito nel meccanismo televisivo. Si ricorda quello che è stato e non ostenta nulla, non offende mai nessuno e se non fosse stato umile e sempre proiettato verso la crescita personale e professionale non sarebbe arrivato ad avere tutto la stima di cui gode nel campo musicale. Ci tengo a specificare che il rispetto del pubblico è una cosa, quello dei colleghi è diverso ed è più difficile da ottenere. Elio è un musicista unico”.
Cosa hai in mente per l’open soundcheck?
“Mi aspetto di incontrare giovani amanti della buona musica, ragazzi che abbiano fame di sapere. Nel panorama attuale c’è poca conoscenza, le nuove generazioni non ascoltano i suoni che arrivano dal passato, molti non hanno mai ascoltato jazz e classica, è come se sapessero l’alfabeto a metà senza dunque poter scrivere un tema”.
Al Bad King ti esibirai alle 22.00 con i “Color Swing Trio”. Quando è nato?
“Mio padre, prima che morisse nel 2007, mi chiese se volevo suonare con un pianista giovanissimo, ero spaventato perché era considerato uno dei più grandi. Quando mi resi conto che si trattava di Paolo Alderighi accettai, prima di allora avevo fatto solo una serata con lui. Il concerto si teneva alla Società Umanitaria, un posto a Milano dove si fa cultura di vario tipo per persone anziane, lì mio padre dava lezioni di jazz. L’idea era fare uno spettacolo musicale con piano e batteria. Parlai con Paolo e decidemmo di chiamare Alfredo. Mentre preparavamo questo spettacolo mio padre venne a mancare e quando lo facemmo fu una commemorazione in suo onore. Ha generato il grande collante di questo gruppo. La presenza di Alfredo fu determinante: il clarinetto produce un suono che fa innamorare. E’ bello andare in giro con loro… facciamo musica allegra, i pezzi durano massimo quattro minuti, non c’è la rottura di ascoltare roba lunga. Proponiamo un mix godibile. I “Color Swing Trio” sono un concentrato di energia, e poi la musica degli anni ‘30/’40 swing deriva dalla musica classica a cui si aggiunge un ritmo specifico, trascinante, tipico della musica africana. Per me è di alta qualità”.
Oltre alla musica, qual è la cosa che ti piace di più?
“Stare nella natura… camminare nei boschi selvaggi”.
venerdì 18 aprile 2014
lunedì 7 aprile 2014
TriAD Vibration, il jazz ai confini della dance tribale
Dopo aver calcato il palco del Blue Note di Milano, dopo aver attraversato l’intera Penisola e i più prestigiosi Festival musicali nazionali i TriAd Vibration arrivano a Perugia il 9 aprile al Bad King per una serata, organizzata da Antonio Ballarano, all’insegna di un jazz ai confini della dance tribale. “Vogliamo produrre una musica che si sente con le orecchie e con il corpo” ha riferito Ezio Salfa bassista della band che abbiamo intervistato.
Qual è la caratteristica predominante della vostra musica e quali generi proponete al pubblico?
Siamo nati nel 2002 come trio: basso, batteria e didgeridoo. Il primo strumento decide le melodie, la batteria si unisce alle percussioni adoperando un set vario che scandisce il ritmo e il terzo strumento crea l’atmosfera realizzando le vibrazioni che arrivano in profondità; quello che fa la differenza è l’insieme. Spaziamo tra vari generi, facciamo una world fusion dalle sfumature tribali e sfioriamo note di Jazz, latin jazz, funk, rhythm’n’blues, drum ́n bass, senza disdegnare contaminazioni elettroniche. Oserei definire le nostre performance passionali, viscerali. La cosa più interessante è che possiamo suonare ovunque, ci sentiamo a nostro agio in ambienti anche molto diversi tra loro.
Da quando siete nati ad oggi cosa è cambiato?
All’inizio nella band c’erano due didgeridoo oltre al basso, ci chiamavamo ParalleloZero. Con il tempo siamo cresciuti, abbiamo sperimentato l’inserimento di vari strumenti come la tromba e la tastiera, ci siamo mischiati e mescolati spaziando liberamente tra suoni e ritmi, siamo maturati sia dal punto di vista personale che professionale e ci siamo riformati e stabilizzati nel 2006 quando abbiamo pubblicato il secondo album. Nel 2013 poi abbiamo realizzato Dreamtime avvalendoci di varie collaborazioni tra le tante quelle di Eric Marienthal, Tino Tracanna e Sandro Cerino ai sax; Daniele Di Gregorio al vibrafono; Mamadou Diou al djembè; Eduardo Cespedes e Virginia Quesada alle voci… Siamo in costante crescita e non ci fermiamo, vogliamo esplorare sonorità sempre diverse.
Non credete che nella vostra musica manchino le parole?
Beh, la voce ci potrebbe stare, nel primo disco ci sono tre brani cantati, ma adesso caratterizzerebbe un po’ troppo il gruppo. Le parole arrivano in modo diverso dalle melodie, noi vogliamo portare energia e vibrazioni, certo, sarebbe più facile entrare di più a livello commerciale, ma se dovessimo introdurre un cantante ci piacerebbe usare la voce come strumento per dei vocalizzi. Comunque non si sa mai, molte cose sono casuali, noi siamo frutto di incontri e rimaniamo fatalisti.
Come mai avete intitolato l’ultimo album Dreamtime?
Il nome è stato scelto in onore degli aborigeni australiani perché rappresenta il momento della creazione, il tempo in cui ogni cosa sulla terra ha avuto vita. Suonando il didgeridoo, gli aborigeni rievocano il momento della creazione da parte degli spiriti ancestrali. Ci piace immaginare che esista un tempo dei sogni in cui presente e passato si fondono e confondono.
Cosa avete in mente per il pubblico del Bad King di Perugia?
Verremo per la prima volta con la nuova formazione. Ci sarà io al basso, Gennaro Scarpato alla batteria e alle percussioni, Walter Mandelli al didgeridoo e questa volta ci accompagnerà Mauro Capitale al sassofono. Siamo pieni di idee, in questo periodo stiamo lavorando per il prossimo progetto in uscita entro la fine dell’anno, dunque al Bad King sperimenteremo alcune sonorità nuove e originali. Avvertiamo già l’adrenalina dell’inizio del concerto e siamo sicuri che il pubblico non riuscirà a stare seduto.
Floriana Lenti
domenica 6 aprile 2014
In ricordo di Tonino Guerra, il poeta della bellezza
“Sogno
di illuminare questa parte dell’Italia dove si trovano ricordi greci,
medievali, carichi di una bellezza straordinaria per farla risplendere, nella
consapevolezza che occorre tutta la nostra forza e attenzione perché scompaiano
quelle forze di cattiveria che lasciano ombre pesanti sulla bellezza”. E’ così che
Tonino Guerra parla del Sud e lo fa rivolgendosi a Nichi Vendola invitandolo
ad “aggiungere Bellezza” alla nostra Regione, in una lettera accorata
pubblicata nel 2010 su “La Gazzetta del Mezzogiorno”.
In
uno dei suoi viaggi in Puglia, Tonino Guerra scrisse sempre sullo stesso
giornale un articolo appassionato affinché si “illuminasse la Puglia, perché
con la sua storia, la sua arte, il turista può pensare che anche una parte di
questo mondo è paradiso”. Innamorato del
Salento ha dedicato le sue ultime parole alla musica popolare pizzicata “Danza
proibita” ed ora, l’opera intera, dovrebbe diventare un film.
Chi
lo ha conosciuto racconta i suoi viaggi e le sue permanenze pugliesi con commozione:
“Si deliziava a discorrere con chiunque incontrasse lungo il cammino, adorava
trascorrere le ore tra gli ulivi osservandone i giochi bizzarri di colori e
terra che solo nel Sud si possono ammirare, passava anche ore nelle piazze
affollate la sera tamburellando il piede a terra nell’intento di inseguire il
ritmo di tamburi incandescenti e fisarmoniche vibranti. Era totalmente
inebriato dagli odori e dai sapori mediterranei e nelle sue opere ci metteva
sempre un po’ del sale marino del Salento”.
Solo
chi possiede grande cultura e pura passione come Tonino Guerra può vedere la
bellezza di una terra viva e pulsante come quella dell’Italia meridionale; il
poeta romano l’ha conservata nel cuore e l’ha poi trasmessa a chi ora può
godere della sua arte.
La
Città di Perugia, dopo quelle di Lecce e Matera, ricorderà martedì 8 aprile
alle 21.00 presso la Sala Sant’Anna, a due anni dalla scomparsa, il “Poeta
della bellezza”… poeta di Fellini, Antonioni, Angelopoulos, Tarkovskij.
Ad
organizzare e promuovere l’evento è l’associazione umbro salentina
“SubasioSalento” e ad ideare la manifestazione commemorativa è stato il
salentino Alessandro Turco, collaboratore dell’Associazione Tonino Guerra. Si
prevede un programma ricco ed esaustivo: sarà presentato anche il numero de
“l’incantiere”, edito da Cosimo Lupo, giornale di poesia a scansione
trimestrale, diretto da Walter Vergallo, che ospita alcuni appunti diaristici
inediti di Tonino Guerra. A completare l’omaggio al grande sceneggiatore
italiano ci sarà la proiezione, in anteprima, di alcuni video e l’esecuzione di
un assolo di musica popolare salentina, di Consuelo Alfieri, giovanissima
artista leccese. E per chi desidera godere della sua voce già lunedì 7 alle
19.00 presso il Morlacchi ci sarà un omaggio musicale al grande poeta. Ospite
d’eccezione sarà lo scrittore Maurizio Nocera, grande conoscitore del
tarantismo, che racconterà mito e leggenda del morso della taranta.
Floriana Lenti
venerdì 4 aprile 2014
Tornano a Perugia i Bud Spencer Blues Explosion
Perugia
torna a tremare con i Bud Spencer Blues Explosion. Sabato 5 aprile all’Urban il
duo costituito da Cesare Petulicchio batteria/voce e Adriano Viterbini chitarra/voce
darà le prime anticipazioni del nuovo album in uscita prima dell’estate.
Dopo
un periodo di stop ed un 2013 ricco di soddisfazioni professionali e personali,
i Bud ritornano in scena con un tour di nove date dal titolo “This is not a show” che
segnerà il proseguo del disco “Do IT” del 2011. Una scelta azzardata, forse,
quella di testare i nuovi brani direttamente di fronte a pubblici scalpitanti e
saltellanti, ma sicuramente è proprio in questo contesto che gli esplosivi BSBE
sanno realizzare le migliori performance. Un esperimento che trasformerà il
palcoscenico in una sala prove, con l’aggiunta del “dialogo” che si crea tra il
live e pubblico: vero testimone di un percorso musicale in crescita pronto ad
affondare le sue radici in un rock graffiante dalle inflessioni blues e grunge.
Tra
i brani già ascoltabili c’è Duel: “sa
di strade e polvere, sole che brucia e chilometri da percorrere.
Fuga e scontro” si legge in varie recensioni on
line. Il video interpretato da Caterina Inesi e girato da Alex Infascelli (https://www.youtube.com/watch?v=JkbQnilsOZk)
lascia a bocca aperta. “Il brano rappresenta in tutto e per tutto l'inizio di
una nuova fase della carriera dei BSBE e sarà, per il momento, pubblicato sono
in formato fisico, in vinile 7'', reperibile solo ai concerti della band e
ordinabile dal sito di 42Records. –si legge nel profilo facebook della band: https://www.facebook.com/BudSpencerBluesExplosion-. Il 45 giri conterrà anche una cover
di Altitude, brano di Chris Whitley, musicista americano scomparso nel 2005 e
da sempre tra le influenze predilette dei BSBE”.
Duel racchiude la dicotomia tra corpo e
spirito, tra materiale ed immateriale, tra cielo e terra; sancisce il sigillo
di una svolta che si potrà solo attendere e che fa pregustare l’atmosfera di un
nuovo progetto da ascoltare ed esplorare.
Floriana Lenti
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