mercoledì 19 marzo 2014

Intervista a Bobo Rondelli...



E’ un artista completo, è cantautore, poeta e attore. Lo definiscono “geniale, spontaneo e sconsiderato”, lui –ironizzando- si dichiara “sereno, nuvoloso, variabile”. Livornese, classe 1963, leader prima del trio “Les Bijoux”, poi di “Ottavo Padiglione” ed ora de “l’Orchestrino” Bobo Rondelli, mercoledì 21 marzo, alle ore 22.00, sarà il protagonista di una serata d’eccellenza al Bad King di Perugia organizzata da Antonio Ballarano e dall’agenzia di Terni “Bipede”.
A cosa deve la sua fama?
Non mi considero artista, sono un artigiano. Di lavoro faccio il bambino e sono sempre alla ricerca della forza per continuare ad essere creativo. Non credo neanche di essere completo, mi accade di scordare date, nomi, appuntamenti. Quello che faccio mi diverte, direi che “gioco la chitarra” e forse è questo che arriva alla gente.
Nelle sue poesie e nelle canzoni ricorre il tema dell’amore, cosa è per lei?
L’amore è una guerra giusta. E’ un processo che si vede in natura, gli animali lottano ed è una lotta quasi hitleriana, “bella e terribile” la definiva Leopardi. Sono d’accordo con Piero Ciampi quando diceva “La vera guerra non si fa con le armi, si fa con il cuore, per questo sono un eroe”.
Nel 2002 ha ricevuto il Premio Ciampi per il miglior arrangiamento…
I riconoscimenti li detesto, sono chiacchiere e distintivo, per me ciò che conta è la poesia ed essere poeti significa portare una croce senza autorizzazione divina.
Quando compone a cosa s’ispira?
Parto sempre da una frase, poi la racconto. Penso sia una malattia, un bisogno malato dell’ego. José Alberto Mujica Cordano, il presidente dell'Uruguay, sostiene che il poeta sia “colui che fa” e da un certo punto di vista fare significa restituire, lasciare agli altri un po’ di luce. Non oso paragonarmi a lui e ai grandi poeti, ma è bello esserne un portavoce.
E’ già stato ospite a Perugia durante la scorsa edizione di Umbria Jazz, cosa ne pensa?
E’ una bellissima città, si sente forte la bellezza, ma anche la presenza delle mura costruite dal potere. Le città medievali rendono gli abitanti campanilisti. Umbria Jazz è un’interessante manifestazione; non faccio jazz, ma mi diverte, mi arriva. Amo la musica da rapina, il jazz de “I soliti ignoti”. Per me un grande jazzista era Totò.
Nel 2010 compare nel film “La prima cosa bella” di Paolo Virzì. Ha collaborato anche a livello teatrale con Massimiliano Civica. Cosa significa essere attore?
Fare l’attore significa diventare una persona che dà la sua anima. E’ bello fare gli attori quando si riesce a raccontarsi oltre che a raccontare un personaggio. Philip Seymour Hoffman è l’attore che preferisco perché aveva un lato oscuro che gli permetteva di interpretare svariati caratteri e diverse personalità.
Cosa l’appassiona di più in questo momento?
Adesso sto cercando frasi, una l’ho trovata: la moralità è una barca piena di buchi.


Floriana Lenti

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