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Una settimana fa, le mie più care amiche Rosa e Alice sono venute a trovarmi. Mancava fisicamente solo Gabry, ma ha il magico potere di comparire nei nostri sorrisi, nei ricordi e nelle nostre parole. Insomma c’eravamo tutte, sedute intorno al tavolo a fare finta di essere impegnate come accadeva al liceo. (nella foto siamo larve sul divano, ma ecco, siamo sempre noi!!!)
Discutendo e divagando è piombata una proposta: “Flò, perché di tanto in tanto non ci ricordi proverbi provenienti dalla nostra terra?”. E colgo subito l’invito a farlo, ma non senza trovare la loro applicazione pratica.
Da oggi, dunque, darò il via all’impresa (RUBRICA PROVERBIALE) e mi sento fortunata per aver vissuto tra gente forse povera per denari, ma estremamente ricca di vita. “GENTE DI MARE” direi, che non sa rimanere senza parole, che sa trovare un senso a quello che accade, che sa indurre al sorriso come al pianto… Saggi, libri, romanzi, forse, non potranno arrivare a trasmettermi ciò che labbra rugose e sdentate mi hanno scolpito dentro.
Ho una serie di proverbi da elencare, e “c’ tèn pazienz arriv apprim a ‘sntenz”!
(Chi ha pazienza arriva prima al sapere)