giovedì 25 febbraio 2010

mercoledì 24 febbraio 2010

Con chiunque sappia divertirsi...


"Con chiunque sappia divertirsi mi salverò

che viva la vita senza troppo arricchirsi mi salverò" Rino Gaetano

Mi sento fortunata. Conosco persone fantastiche. So riconoscere la "fiamma negli occhi", so distinguere chi brilla di luce propria... C'è una mia amica che possiede le caratteristiche del sole: riscalda, coinvolge, illumina (Marzia, quando passi nuovamente a trovarmi?). Un giorno mi venne a salutare in ufficio e mi presentò due ragazzi con cui ci fu subito intesa. Nicola e Raphael, due giovani avventurieri, in poche ore, in breve tempo mi raccontarono tantissime cose e mi diedero la possibilità di conoscere nuovi orizzonti attraverso lucide riflessioni. Poche settimane fa mi arrivò una mail per avvisarmi che avrebbero fatto un viaggio senza soldi, senza sprechi e senza mezzi di trasporto. Pensai: "Questi sono completamente fuori, non ce la faranno mai, io stessa non potrei viaggiare così, senza nulla...!". Adesso i miei amici sono nel Sahara e da lì mi hanno scritto...

Da un continente ad un altro, senza soldi, senza biglietti aerei,

senza treni, autobus o veicoli personali. Tre zaini in spalla con

annessi pannelli solari, due pannelli solari piegabili da viaggio, due

batterie da ricaricare di luce, un paio di macchinette fotografiche,

una Life Saver Bottle e tanta voglia di vivere e di scoprire.


Se il mondo e' statico, se non riusciamo a cambiarlo in meglio,

probabilmente il problema siamo noi stessi. Questa e' la filosofia

dell'organizzazione internazionale Locomotive, un progetto nato da tre

giovani europei che, conosciutisi in Olanda durante i loro studi

universitari, hanno deciso di vivere la loro vita in maniera libera e

di essere loro stessi il cambio che vogliono vedere nel mondo.


Il 19 di Gennaio 2010, i tre: Nicola (italiano), Benjamin (francese) e

Raphael (tedesco) hanno dato avvio alla loro avventura di viaggio,

partendo in autostop dall'Aja in Olanda, decidendo di viaggiare

solamente con la gente: via autostop o barcostop. Una risposta

concreta a tutti coloro che credono che viaggiare sia uno questione di

denaro: viaggiare e' una questione di cuore. Se fai un passo verso la

bellezza del mondo, il mondo fa' due passi abbondanti verso di te.


In un mese di viaggio il trio ha percorso circa 3600km, da L'Aja in

OLanda fino a Casablanca, Marocco, viaggiando in 38 diverse

autovetture, camion e un traghetto, senza ricorrere ai soldi. Un mese

di vita senza denaro ma estramamente ricco di emozioni.


La fortuna ha assistito i tre fin dal giorno della loro partenza, piú

rapidamente di quanto potessero immaginare un’auto si é fermata a dare

loro il primo passaggio, avviando quindi questo incredibile viaggio

che li ha condotti oggi in Marocco. I tre hanno fatto sosta a

Rotterdam, Lille, Vienne, Barcellona, Terragona, Almeria, El Ejido,

Algeciras, Tanger, Asilah, Fes conoscendo piú di centocinquanta

persone prima di mettere piede a Casablanca.


Nicola, Benjamin e Raphael sono riusciti a nutrirsi ogni giorno senza

mai usare il denaro: reciclando dal cibo ancora buono buttato nella

spazzatura dalle stazioni di servizio, trovando frutta e verdura nei

mercati che si apprestavano a gettarla, chiedendo avanzi ai ristoranti

e approfittando della generositá della gente e dei numerosi inviti

ricevuti per pranzare e cenare con altri cittadini del mondoi

conosciuti lungo il cammino.


Ogni notte i tre hanno trovato un tetto sotto al quale riposarsi: a

casa di amici conosciuti durante il viaggio, all’ingresso di condomini

e in qualche angolino buio all’interno di stazioni di servizio. Alla

fine di questo primo mese, una cosa senza dubbio é certa: la natura

umana é buona, sorprende di limpida umanitá nei momenti in cui meno lo

si aspetta, fá capire che per trovare il buono negli altri é

semplicemente necessario fare il primo passo e aprire il proprio cuore

al prossimo, indipendentemente da quale nazionalita' o cultura egli

abbia. Ad ogni momento difficile segue sempre la piu' fantastica delle

emozioni.


Da un punto di vista ecologico, Locomotive non ha prodotto nessuna

emissione di CO2, accettando passaggi solo da automobili e

imbarcazioni che stavano seguendo il loro percorso quotidiano.

Nonostante ció, i tre hanno deciso di voler premiare la gentilezza

della gente che li ha trasportati fino al Sud della Spagna, dividendo

con loro la quantitá di CO2 prodotta, aiutandoli quindi a ridurre la

loro propria impronta ecologica. In totale quindi, i tre esploratori

si assumono la responsabilitá di aver emesso 207kg di CO2 cada uno nel

corso di un mese, attraversando verticalmente gran parte dell’Europa

Occidentale.


Nessun prodotto é stato da loro acquistato, in coerenza con il fatto

che l’industria alimentare consuma da sola, piú della metá delle

emissioni totali di CO2. La societá produce una quantitá tale di

sprechi che nutrirsi non é mai stato un problema del trio.

La dieta del trio e' stata esclusivamente vegetariana, dal momento che

il consumo di carne globale odierno e' insostenibile per la nostra

societa' ed e' per la causa maggiore del riscandamento climatico

(circa il 50% della responsabilita', contro al 14% del totale dei

trasporti: automobili, aerei, treni,etc.).


Per caricare le loro macchine fotografiche i tre hanno usato

esclusivamente l’energia del sole, riflessa nei loro zaini a pannelli

solari, godendo delle bellissime giornate di sole in Andalusia.

Durante il viaggio Locomotive si propone di promuovere questo uso

indipendente dell'energia solare e dei modi semplicissimi per farlo.


In ogni incontro, Locomotive ha discusso con la gente la situazione

attuale del mondo e in particolare la minaccia del cambiamento

climatico che ci sta spingendo ad un cambiamento pressoché radicale

del nostro modo di vivere. I tre avventurieri hanno ascoltato le

opinioni della gente e hanno offerto loro le proprie visioni riguardo

alle possibilitá attuali di combattere questa minaccia, associando in

modo intelligente ai bisogni dell’uomo, quelli della Natura.


A Barcelona e a Terragona, Nicola, Benjamin e Raphael hanno avuto la

possibilitá di conoscere la realtá delle “case occupate”; case e

appartamenti perlopiú abbandonate dai loro proprietari e

successivamente occupate da giovani che, secondo la legge spagnola,

hanno la possibilitá di usufruirne, purché offrino un servizio di tipo

culturale alla societá. Uno degli esempi piú interessanti di questo

fenomeno é “Kal´Pobre”, una villa costruita tre secoli fá e da anni

abbandonata, occupata ora da un gruppo di tre amici. I tre organizzano

gratuitamnte diverse attivitá, tra le quali lezioni di yoga,

capoheira, artigianato e meccanica. I tre hanno inoltre creato un

mercatino di vestiti vintage, che ricevono gratuitamente dalla gente e

poi scambiano in cambio di cibo e oggetti per “Kal´Pobre”.


Locomotive ha inoltre scoperto la realtá del “reciclaggio di cibo” e

cioé la possibilitá di ottenere da panifici e ristoranti, parte dei

prodotti non venduti che verrebbero gettati a fine giornata

altrimenti. Inoltre, i tre viaggiatori si sono resi conto di quanto

cibo in buone condizioni viene gettato dai mercati ogni giorno,

soprattutto frutta e verdura che potrebbero essere utile a centinaia

di persone.


In Andalusia, Nicola, Benjamin e Raphael hanno visitato una delle

soluzioni ed esempi piú efficaci a rendere il nostro modo di vivere

piú sostenibile: la centrale solare di Andasol, che sfrutta un sistema

ad alta tecnologia per produrre un quantitá consistente di energia

pulita, utile a ridurre in maniera drastica le emissioni di diossido

di carbonio quotidiane.


In Marocco, il viaggio ho cambiato colore, diventando molto piu'

intenso. Il cambio di cultura e' stato piuttosto radicale, come le

storie delle persone incontrate. La religione islamica e la lingua

araba sono diventato materie di studio, dibattito e scambio. La gente

del Marocco ha sorpreso i tre viaggiatori di incredibile umanita',

dimostrando loro un'ospitalita' che i tre non avevano vissuto in

nessun paese europeo. I giovani marocchini si sono incuriositi

notevolmente ai temi del viaggio, dell'energia solare e dello scambio

culturale, contribuendo con idee e motivazione a sostenere l'avventura

dei tre europei


Alla fine di un mese intenso di viaggio, Locomotive puó affermare che

é possibile viaggiare dal Nord Europa all'Africa, in un intervallo di

tempo variabile tra una o due settimane, mangiando regolarmente e

conoscendo persone incredibili provenienti da tutto il mondo, senza

usare denaro, né inquinando il pianeta. L’importante é fare il primo

passo verso il destino e tutto il restoviene da sé, sorprendendo con

una forza straordinaria. Il cambiamento e' gia' in corso e in tanti

hanno voglia oggi di aprire gli occhi.


Potete seguirli su www.belocomotive.org e ricercarli su facebook alla voce: Locomotive Organisation

martedì 23 febbraio 2010

...quando in una canzone

Demone del Tardi

(Grazie Romina, ascolto questa canzone... in cui mi ritrovo... nell'attesa di rivederti)


Con gli occhi chiusi sul viavai di facce
Che fanno popolo nella mia stanza
Mi sento solo che è una bellezza
Quasi una vetta della mia via

Da tronco cavo, da nido senza sonno
Viene e non viene,chiede di me
Da pianto perso che piange altrove
Viene e non viene,lui chiede di me

E a me dice il dottore che scimmie così verdi
Nei sogni del paese lui non ne ha viste mai..
Genio peloso! Demone del Tardi!
Che mi assecondi e dopo un po’ mi perdi

Portami adesso al castello corsaro
Dove il pianista ha un regalo perché
Suona la rumba di Donna Consuelo
Lei scende le scale,consola me

Le faccio posto sul mio tappeto
Che è più leggero da quando tu
Ti sei nascosta in fondo a un segreto
Ed hai deciso che non voli più

Ma a me dice il dottore che scimmie così verdi
Nei sogni del paese lui non ne ha viste mai
Genio peloso! Demone del Tardi!
Che mi somigli finchè non mi guardi

Portami adesso l’odore del ferro
Del rosmarino e del caucciù
Tutto il tuo cielo a che cosa mi serve
Se poi non riesco a tornare giù

E ancora scalcio per il mio gusto
In fondo il posto mi sembra adatto
Alla mia guerra,alla mia fame
Sono venuto per disturbare

Me lo dice il dottore che scimmie così verdi
Nei sogni del paese lui non ne ha viste mai.

sabato 20 febbraio 2010

Arrivano tra un pò!


Mi piacerebbe scrivere più spesso per questo blog. La mattina mi sveglio presto, faccio colazione con il mio sempre uguale caffellatte, mi lavo, mi vesto e sono già in strada, verso l’ufficio… ed è proprio in questo pezzo di percorso quotidiano che il mio cervello si risveglia, e capisco che “io ci penso” veramente. Costruisco storie, immagino grandi eroi che vengano a salvarmi dalla routine, dedico poesie a chi mi è caro, faccio rivivere le pagine di libri letti, ascolto canzoni che voglio condividere… La mattina, almeno per le 3/4 ore a seguire dal risveglio, sono ottimista, grintosa e ho quel pizzico di saggezza che mi porta alla felicità. Poi, basta una telefonata di lavoro impegnativa, o una mail pesante come un macigno, o una riunione massacrante, o l’acquisizione di coscienza sul da farsi che divento seria, pallosa, anche un po’ acida. Vi immaginate come arrivo ad essere la sera???

Comunque, riprendo il filo… da quando non aggiorno il blog ho vissuto tantissime esperienze, direi che per due settimane non mi sono mai fermata: sono stata a Roma e come sempre m’è piaciuta. Sono arrivata nella capitale proprio il giorno in cui c’era la neve. Che incanto, durato troppo poco. Sono stata a casa di persone splendide e i loro sorrisi mi lasciano una scia di calore che mi serve ad arrivare fino al giorno in cui devo riprendere il treno e ritornare da loro.

Altra cosa da annoverare: l’ecocolordoppler. Ho deciso che nel 2010 farò un bel check up completo del mio corpo, devo fare il tagliando alla vigilia dei miei trent’anni, no?! Rassicuro, dicendo a tutti: SONO SANA COME UN PESCE (come quello a tre occhi che sguazza nelle acque di Springfield).

Ho ritirato la pergamena dopo cinque anni dalla mia laurea...

Finalmente ho visto Avatar, è stato il mio primo film in 3D!

Ho finito di leggere tre libri.

Ho comprato una brocca che depura l’acqua così non mi ritroverò piegata in due a portare casse pesanti in casa, non produrrò plastica in eccesso e forse risparmierò qualche euro.

E per concludere l’elenco delle “cose fatte”: ho rinnovato la patente. Sono già passati 10 anni, dico D-I-E-C-I anni da quando ho quel piccolo tesserino rosa che abilita l’individuo a guidare un veicolo a quattro ruote chiamato macchina (ok, ok, io ho la seicento ed è più una meringa gigante che una macchina, ma questo è anche per le mie dimensioni).

Non so quando potrò riscrivere la prossima volta, sono certa però che nei prossimi giorni mi accadranno una miriade di cose. Domani già potrei avere materiale interessante da raccontare: stiamo organizzando un aperitivo a casa con almeno una decina di persone, lunedì sera andrò al concerto di Elio e le storie tese, attenderò di ascoltare il nuovo album di Maurino e la sua band… poi avrò un seminario di due giorni ad Assisi e inizierò a leggere “Alta fedeltà”.

Adesso, però, non sto nella pelle: preparo il ragù e aspetto che arrivino Alice e Cesare.

domenica 7 febbraio 2010

Welfare: i rinforzi necessari

Le criticità del sistema e le riforme da affrontare

Strada Facendo 2010
Strada Facendo 2010

La situazione attuale, il contesto creato dalla politica, la grave crisi finanziaria cosa hanno prodotto nella società? E di contro, la società cosa può fare per “recuperare” il proprio “stato di benessere”? A partire dall’Italia fino ad un contesto globale cosa si può fare per tracciare il solco per le nuove riforme di domani? Le associazioni, le organizzazioni, le persone come possono avere adesso fiducia nelle istituzioni? Sono molti e vari i punti di vista emersi nel workshop sul welfare durante la tre giorni di Strada Facendo. Indubbiamente sarà determinante acquisire una nuova coscienza, stimolare un ruolo attivo da parte degli Enti Locali a creare politiche di pace aprendosi ai cittadini e alle esigenze degli stessi. Ripartire dalle proprie città è dunque indispensabile per strutturare agende politiche basate sui diritti umani. Il terzo settore potrà costituire l’anello di congiunzione con la politica, ma solo attraverso l’acquisizione di una nuova cultura. Durante la sessione è stato ricordato quanto don Luigi Ciotti nel Manifesto degli Stati Generali dell’Antimafia aveva affermato: "Sono avvelenati i 'pozzi' della politica. Bisogna cambiare falda, trovare acqua pulita, acqua nuova. Una politica che sia veramente per il bene comune”; ed è evidente che si devono cercare nuove “sorgenti”.

Un punto di partenza è l’istruzione scolastica, la creazione di nuove coscienze che sappiano guardare al futuro con speranza e con consapevolezza. Il secondo tassello è l’informazione. Sarà indispensabile dunque creare dei percorsi, punti di discussione, luoghi di dialogo per poi mettere in campo azioni concrete. Alcune persone hanno deciso di cominciare questo percorso: il 6 e il 7 marzo a Roma presso l’Auditorium dell’Unicef si svolgerà un incontro sulla crisi della politica e quali sono le nostre responsabilità. Il 20 marzo a Milano si ritornerà in piazza per celebrare la memoria delle vittime innocenti di tutte le mafie. Il 16 maggio si marcerà per la pace da Perugia ad Assisi. Si deve ripartire dalla partecipazione.

Anche su: www.liberainformazione.org