giovedì 13 giugno 2013

Marmellata di prugne


C’è un fascino particolare nell’ascoltare i ricordi di una donna anziana dalla voce leggermente spezzata e dalla pelle raggrinzita. Col senno di poi si capiscono tante cose, si dà il giusto peso alle persone incontrate lungo il cammino, si ritrova il senso di amori e sofferenze, di abitudini e difficoltà… Le parole si susseguono e a volte si ripetono come a voler intrappolare il vissuto dandogli ancora più veridicità. E poi si sa, gli anziani esprimono più volte lo stesso concetto, nonostante la lucidità. Immaginate una signora di novant’anni di fronte ad una tazza di tè e ad una fetta di pane nero ricoperto da uno strato di marmellata di prugne, seduta su una sedia ricoperta di stoffa gialla ruvida e vi ritroverete dentro il libro di esordio della scrittrice umbra Patrizia Fortunati. Il linguaggio semplice e scorrevole consente al lettore di accomodarsi proprio davanti alla protagonista, voce narrante, Lyudmila. L’estate è la stagione predominante: è durante i mesi caldi che per la prima volta, da piccola, venne in Italia per una vacanza terapeutica. Nata nel 1986, in una regione della Bielorussia diventata a tutti nota per il disastro nucleare di Cernobyl, si catapulta in una realtà tutta nuova, fatta di esperienze e di incontri che segneranno il resto della sua vita. Lyudmila si disintossica non solo dalle scorie nucleari, ma anche da una mamma naturale che non le ha mai saputo mostrare affetto. E proprio durante le vacanze, ogni anno fino al raggiungimento della maggiore età, Lyudmila scopre una vita fatta di cure, attenzioni e premure. La famiglia che la ospita diventa il cardine su cui costruisce il suo carattere e costituisce esempio di un modo nuovo di relazionarsi. Nel libro “Marmellata di prugne” (Editore Ali&No) sono descritti straordinariamente due uomini: il primo è il marito della protagonista, sposato per amore, dal quale nasceranno due figlie, ma con il quale non sarà facile convivere dato il suo essere violento e alcolista. Ed il secondo uomo, sposato per interesse, ma amato a tal punto da lasciare un incolmabile vuoto al momento della sua morte. Le donne del testo sono descritte delicatamente e senza troppi dettagli e sembrano quasi creare una costellazione che ruota sincronica intorno a Lyudmila.
Alcuni elementi del libro rimangono particolarmente impressi: un rossetto, mazzi di fiori e una croce che simboleggia perdita e sofferenza, ma anche rinascita.
Lyudmila esiste realmente, la famiglia della scrittrice l’ha ospitata per diverse estati; e come lei ce ne sono altre venute in Italia con pochi vestiti e gli occhi colmi di paura e di desiderio di affetto. Tra realtà e fantasia ci si immerge in una storia ricca di storie e quel che rimane è il retrogusto dolciastro di una marmellata di prugne pronta a saziare lo stomaco e a coccolare la mente.



                                                                                         
Nata a Terni nel 1972. Laurea in Lettere presso l’Università degli Studi di Perugia. Ha lavorato per anno come direttrice del Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Terni e per i successivi dieci anni come consulente del Comune di Terni per le politiche sociali.

Una delle prime frasi di senso compiuto pronunciate da Lyudmila: “Questa Italia scotta come il forno quando Angela fa la pizza grassa”.

“Marmellata di prugne” Editore Ali&No (collana Le maree). Data di uscita aprile 2013