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Non ho fatto il bilancio del 2010, ho creduto non ne valesse la pena. Un anno è passato e come gli altri scivolerà via anche questo 2011 (già gennaio volge al termine!).
Ho evitato gli elenchi di pro e contro, so quello che non va e mi ritrovo ancora intrappolata davanti ad un foglio bianco in cerca di soluzioni per migliorare. Migliorare tutto, in primis me stessa.
Uscire fuori dalla mediocrità è diventata la lotta quotidiana. Sconfiggere l’insicurezza è la meta.
Un anno fa decisi di chiamare questo blog “io ci penso 2010”, continuo a pensarci…
Durante la mia breve permanenza a Taranto ho riletto i miei vecchi diari e ho (ri)scoperto parole di un’adolescente pronta ad affrontare il mondo, di una ragazzina desiderosa di conquiste, curiosa, grintosa e proiettata verso il futuro.
Il futuro è adesso.
Ed in questo futuro sono stanca di arrabattarmi tra i soliti impicci quotidiani. Non voglio accontentarmi di quello che ho e che non posso a pieno dominare. E’ vero: “non è quello che vivi il problema, è come lo vivi”.
Desidero cambiamento, lo attendo, lo sento.
E mi riscopro …direzionata come freccia su un arco teso verso il cielo.
La foto l'ho presa in prestito da percezionesociopatica